Eccoli di ritorno in locanda i Bardomagno. Un nuovo disco che ovviamente si poggia anche e soprattutto sul sentiero mediatico di un delle più grandi community di FaceBook titolato FEL – Feudalesimo e Libertà. Nuovo disco, nuova lingua neo-medievale, nuova critica sociale ma anche tantissima leggerezza che serve ad oltrepassare gli ostacoli e a non prendersi troppo sul serio. E loro sono maestri in questo. “Li bardi son tornati in locanda” è un manifesto politico… ma anche tutto il suo contrario.
Il ritorno dei Bardomagno… per noi significa anche tornare a parlare di FEL. È come se in qualche modo, pescando dal rumore di fondo della gente, si sia un poco affievolita quell’onda di successo iniziale. Sono solo percezioni?
Come i migliori supereroi spesso lo Imperatore agisce nell’ombra. Trama complotti e organizza le sue schiere per un ritorno più celere possibile del Feudalesimo in Italia. Poi capita molto spesso che astruse e incomprensibili leggi matematiche – nomate dai più savi come algoritmi – spesso mettano i bastoni tra le ruote del regresso. Ed è financo per questo motivo che BardoMagno nasce! Ovvero ampliare la schiera dei nostri sodali ghibellini in maniera alternativa, con l’arte, la musica e con tutto ciò che piace alle genti moderni.
La critica passa dai social e nel vostro caso si veste di ironia. Oggi non possiamo prescindere dai social secondo voi? È una condanna o una vetrina fondamentale?
Alla fine noi crediamo di essere macchiavellici: i social non sono altro che uno strumento e il suo utilizzo non dipende altro che dal fine. Certo, pretendere di lavorare, farsi conoscere, etc fuori dai social ormai è un po’ utopico. Sarebbe come pretendere di vincere una giostra cavalleresca senza cavallo, lancia e armatura: impossibile competere. Ovviamente crediamo che mettere in pasto l’arte a un mero algoritmo che decide se vali o meno è forse una delle cose più avvilenti di questi tempi. C’è anche da dire, in ultimo, che per fortuna nel mondo della musica alla fine si ha anche un buon riscontro dal vivo e si ha la possibilità di incontrare fan, amici e stare in mezzo alla gente, uscendo un po’ dal virtuale.
E l’immensa proposta culturale e non solo, secondo voi è sinonimo di noia totale, appiattimento e omologazione?
Guarda l’unica cosa di immensa che c’è in questa fase è la nostra “immensa proposta colturale”: partiremo nel costringere tutti i glebaioli di italia a conoscere a memoria la Rotazione Triennale e come applicarla nel proprio appezzamento di terra, di cui – tra l’altro – ogni villico dovrà poi versar la decima al proprio signorotto locale.
E fantasticando un poco: arriverà il giorno in cui i Bardomagno prenderanno in giro anche la trap con un suono davvero in linea con il trend moderno?
Ci stiamo lavorando ma non vi anticipiamo nulla o i missi dominici ci mozzeranno mani e orecchi!
Ma poi alla fine: si ride o si fa davvero un’azione di riscossa per le coscienze sopite?
Ci affidate un ruolo troppo importante e oneroso: l’importante è che la gente si diverta, studi, capisce ed esca un po’ dal recinto dell’omologazione.