Dopo il successo di pubblico ottenuto con la scorsa edizione, Il Bagnoli Jazz Festival riconferma la sua sede naturale; si svolgerà, infatti, a Bagnoli questa due giorni di musica e cultura, dal 21 al 22 aprile 2017, che si appresta ad intridere di note l’arteria principale del quartiere d’acciaio collocando il palco nella parte centrale del Viale Campi Flegrei, dove -da circa venti anni- opera Salvatore Esposito, ideatore di una delle enoteche più cool della zona, quel Vineapolis che, nel segno di una politica aziendale da sempre rivolta alla diffusione della musica, anche quest’anno partecipa alla manifestazione in qualità di main sponsor.
Nell’intento sempre più palese di rendere non solo fruibili ma vivibili gli spazi pubblici del quartiere, la manifestazione musicale avrà inizio alle 18 in entrambe le date.
Il programma è stato strutturato in tre diversi momenti per ogni serata:
STAGE TO ROCK: apre la manifestazione del 21 aprile un quartetto tutto al femminile: Asya, con la voce di Asia Ronca, Maura De Santis alla batteria, Fede Onirica al basso e Gaia Olino alle tastiere.
APEJAZZ: l’ora dell’aperitivo viena scandita da un duo assai interessante, formato da Dario Di Pietro (chitarra acustica) e Gabriel D’Ario (chitarra flamenca); con il Flamenco Napuleño questi artisti mirano a dimostrare allo spettatore quanti punti di contatto esistano tra l’universo spagnolo e quello napoletano.
Al di là della lingua, degli ispanismi presenti nella lingua di Partenope, del mutuo scambio enogastronomico che Napoli ha vissuto dal XIV secolo in poi con la penisola iberica, esiste quasi una fusione anche tra la musica napoletana e il cante jondo, “raro esempio di canzone primitiva” come ebbe a definirlo Federico Garcia Lorca. La loro esecuzione sarà, dunque, basata su una nuova chiave di lettura per brani fondamentali del canzoniere classico partenopeo attraverso il linguaggio tipico del Flamenco.
JAZZ UP TO MIDNIGHT: questa parte dello spettacolo vedrà l’ingresso sul palco del Benvenuto Jazz Quartet (Antonio Izzo: Tenor Sax, Paolo Palopoli: Guitar, Salvatore Ponte: Doublebass, Domenico Benvenuto: Drums), ensemble di comprovata sensibilità jazz, visti i numerosi progetti a cui si dedicano, anche separatamente.
Guadagneranno, poi, il palco Rocco Di Maiolo e i musicisti che hanno sposato il Neapolis Project: Claudio Romano, batteria; Lello.Somma,basso; Vito Barbato, piano; Enzo Amazio, chitarra.
Il brano che dà il nome a questo progetto musicale racconta, con l’eleganza del sax di Di Maiolo e l’apporto dei suoi valenti compagni di viaggio, una storia ispirata alla realtà dei vicoli di Napoli, a questa città così controversa e ricca di sfaccettature.
Chiuderanno la prima serata la formazione HERMANOS&FRIENDS, composta da Max Puglia (Guitar), Nico Di Battista (Guitar/Bass) e Francesco Cavaliere (Guitar) e che si arricchisce della presenza di una guest d’eccezione: il Maestro Carlo Faiello, cantautore e compositore, che oltre ad aver fondato la Domus Ars, è anche il direttore artistico di questa realtà culturale sita tra i Decumani di Partenope.
Uno dei momenti clou di questa manifestazione è rappresentata dall’esibizione di questo trio che quest’anno intende, con la sua presenza al festival, omaggiare la memoria e il talento del loro principale ispiratore: quel Paco De Lucia, scomparso tre anni fa, che fu un maestro indiscusso della chitarra flamenco.
Per la serata di sabato 22 aprile, l’apertura dello STAGE TO ROCK viene affidata ad una tribute band ben nota agli abituali frequentatori dell’enoteca flegrea –e non solo-: Daysleepers tribute band dei Rem, che, grazie alla voce di Peppe Duraccio, il basso di Antonio Sarnataro, la chitarra di Antonio Taglialatela e la batteria di Max Amitrano porteranno il sound di uno dei gruppi più innovativi della musica underground sul palco del festival.
L’ APEJAZZ porterà la firma di Mirko Gisonte, giovane chitarrista lucano che presenterà al Bagnoli Jazz Festival alcuni brani tratti dal suo primo album intitolato “A night inside my dreams”, un lavoro di musica strumentale dove confluiranno l’ethno, il flamenco e il jazz.
Dopo di lui Massimo Pizzo e il suo piano per entrare nel vivo del mondo del jazz.
Infine, per la sessione JAZZ UP TO MIDNIGHT salirà sul palco la compagine degli N_RJYA, la popcover band che, per l’occasione, veste un abito “in jazz”, reinventandosi in acustica e colorandosi di swing; insieme al front man Dario Palladino ci saranno: Savio Arato: Guitars, Luca Augiero: Keyboards & Programming, Gianfranco Siga: Bass, Fabio Cervera: Drums, Antonio Bifulco: Alto Sax.
Non poteva mancare sul palco del Bagnoli Jazz Festival uno dei progetti più alternativi della zona flegrea, quello di Sharmacore, nato nel 2011 da un’idea di Mariotto Luongo, ex-voce di Codice22, che negli anni si è arricchito di tempi dub e di ritmiche funk, di arie anglofone e atmosfere partenopee fino ad arrivare alla formazione attuale. GUEST luis Grieco, saranno presenti MC Mariotto: Voce, Angelo Geko Durante: Voce, Marco Esposito – Basso, Roberto Niro – Chitarra, Elio Severino – Batteria, Gianni Cianci- Tastiere.
La chiusura del festival è affidata al TRIOdI, creatura nata dalla poliedrica mente del batterista Freddy Malfi che, con questa formazione, propone un repertorio che spazia tra funk, rock, blues con influenze melodiche partenopee ed un approccio armonico a tratti jazzistico. I brani sono in buona parte a firma di Corrado Paonessa (guitar) e Mario Mazzaro (Bass) e ad essi si aggiungono anche alcuni standards con nuovi arrangiamenti armonici e ritmici. Versalità, esperienza e talento per chiudere in bellezza la quarta edizione di questa manifestazione che porta la firma del direttore artistico Max Puglia e che sarà presentata da Pippo Pepe. Immancabile la presenza del Dj Diego Barretta.