La prima scuola d’arte per cantanti in Italia sta per aprire i battenti. Parliamo di ARTSKOOL, un progetto nato per fornire agli aspiranti artisti una preparazione completa per entrare nel mondo dello spettacolo. La scuola avrà sede a Milano, nello storico studio dei Pooh, le lezioni inizieranno nell’ottobre 2014 e i futuri iscritti avranno a disposizione un corpo docenti composto interamente da professionisti che li aiuteranno a sviluppare la propria personalità artistica.
Per capire i dietro le quinte di questo nuovo progetto abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Giancarlo Genise per cercare soprattutto di capire il metodo Vocal Care che si basa sul benessere della voce legato a quello del corpo.
Quando hai deciso di aprire la suola? Come è nata l’idea?
«Servirebbero giorni per farti realmente capito quando ho preso questa decisione, però posso dirti che l’idea è nata per scherza una sera in un locale. Mi fu chiesto come mai le stesse persone sul palco sembravano poi diverse se ad aiutarle per la serata c’ero io o qualcun altro. Ed ecco che mi venne in mente che un cantante non deve solo avere una bella voce, bensì deve attirare l’attenzione.»
Puoi spiegarti meglio?
«È semplice: l’artista, quello vero deve essere magnetico. Un cantante deve essere bravo nel dire qualcosa tra una canzone e l’altra, deve saper dialogare col pubblico e soprattutto rendersi conto di che tipo di persone ha davanti. Qui parliamo di intrattenimento serale, che poi è la base da cui si inizia la carriera direi e un vero cantante deve capire sempre la sala nella quale si esibisce.»
Cosa succede quando avviene realmente l’interazione tra il cantante e il suo pubblico?
«La gente riesce ad apprezzarlo perché per 2-3 ore grazie a quell’artista svaniscono i problemi. Un bravo intrattenitore fa svagare il suo pubblico, ma riuscire in quest’impresa non è facile. I grandi del passato, le cosiddette meteore puntavano tutto sulla spettacolarizzazione dei loro eventi, cosa che adesso fanno i nostri big, ma per gli emergenti il discorso è completamente diverso.»
Sei d’accordo con me nel constatare che è un problema di mancanza di contenuti?
«Esattamente: noi grazie ad Artskool vogliamo recuperare questi contenuti, crearli e gestirli. Si parte dalle minime cose, anche la scelta della scaletta di una serata ha un suo perché ad esempio. Nella maggior parte dei cantanti manca questo tipo di preparazione, noi da quest’ultima vogliamo partire. I nostri allievi impareranno a gestire al meglio qualsiasi tipologia di serata, ciò che non mancherà nella nostra istruzione saranno le serate live.»
Il vostro programma accademico non sarà quindi simile a quello dei talent a cui ci hanno abituato…
«Tutti i ragazzi vogliono diventare famosi e noi seguiremo questo tipo di fama, vogliamo alimentare i loro sogni. Contemporaneamente però vogliamo mostrare anche l’altra faccia della medaglia, insegnare il mestiere del cantante che ogni sera riesce a lavorare esibendosi in giro per i locali.»
Da cosa partirete nelle vostre lezioni?
«Da tutto direi! Il primo anno i ragazzi studieranno dizione, tecnica vocale e anatomia. Poi avranno molti esempi video di diverse situazioni da analizzare. Prenderemo in considerazioni live di persone diventate poi famosissime e di altre che dopo un discreto successo sono sparite all’improvviso e analizzeremo i motivi del successo o dell’insuccesso.»
Ci saranno dei big durante il corso dell’anno accademico?
«Sicuramente, ma non vogliamo chiamare quelli che già attualmente circolano in tutte le scuole. Noi vogliamo mostrare ai nostri allievi gli addetti alla comunicazione, i discografici … il mondo dietro le quinte che poi in fin dei conti è l’arma segreta di ogni personaggio di successo.»
Tra i corsi ne ho notato uno in particolare chiamato “movimento coreografico”. In cosa consiste?
«Non è danza come molti pensano, bensì si tratta proprio di movenza sul palco e sul tempo. A seconda del genere musicale uno deve sapersi muovere sul palco, con questo corso si imparerà ad interagire bene tra corpo e musica.»
Quanti anni ci sono da fare per completare la scuola e quanto durano i corsi?
«In tutto sono tre anni: il primo consiste in oltre 280 ore di lezione senza mettere poi in conto stage e vari workshop. Inizieremo intorno al 15 ottobre per terminare poi con gli esami a metà luglio.
Per entrare a scuola faremo delle audizioni, attenzione però: non si fanno audizioni per escludere le persone, ma solo per capire il loro potenziale. Può ad esempio capitare il ragazzo che non ha mai cantato e quindi gli si fanno lezioni integrative forti per dargli buone basi per affrontare tutto il percorso.»
Qual è il termine ultimo per le iscrizioni?
«In realtà sono aperte tutto l’anno, ovviamente noi per iniziare il corso a ottobre abbiamo bisogno di iscrizioni entro il 30 settembre, ma se qualcuno decide di inserirsi a novembre può comunque farlo.»
Accetterete molte iscrizioni?
«No, vogliamo lavorare sulla qualità e non sulla qualità. I ragazzi dovranno imparare molta teoria e affrontare moltissimi live in contesti sempre diversi, la classe sarà quindi composta da un numero ristretto di persone annualmente. Per quanto riguarda i corsi singoli la situazione è invece diversa, per altre informazioni è possibile consultare il nostro sito!»