Il film vede Sean Penn nei panni di regista e attore insieme ai due figli Dylan e Hopper
Arriva nelle sale da oggi “Una vita in fuga”, film che segna il ritorno di Sean Penn sul grande schermo nel doppio ruolo di regista e attore. Ad affiancarlo sul set la figlia Dylan Penn, nel suo primo ruolo da protagonista e Hopper Jack, figlio di Sean e fratello di Dylan, ingaggiato per interpretare un altro componente famigliare nei panni di Nick Vogel.
«Dylan – dichiara il regista e attore – è una macchina della verità che ha impressionato tutti noi fin dal primo giorno. Lavorare con lei mi ha dato la mia dose giornaliera di orgoglio. È stato davvero appassionante. Hopper è uno di quegli attori… che ti basta puntargli addosso la macchina da presa e la macchina si innamora di lui. Ha una presenza molto tenera».
Dylan Penn commenta: «Lavorare con mio padre nei panni del mio co-protagonista e del mio regista è stata un’esperienza estremamente intensa! Detto questo, è realmente il miglior partner e il miglior regista con cui abbia mai lavorato. Mi sono sentita incredibilmente sostenuta e questo mi ha permesso di essere estremamente vulnerabile e nuda sul piano emotivo. È davvero bravo a parlare con gli attori per ottenere quello che vuole; e per quanto sul set dia l’impressione di essere esigente, è confortante avere una persona che sa esattamente quello che vuole, dal modo in cui fai la riga nei capelli a quello in cui entri in una stanza. Lavorare con mio fratello è stato un vero regalo, rende tutto molto semplice. Nella vita reale siamo molto uniti e penso che la nostra complicità appaia in modo evidente nelle scene che abbiamo insieme».
Ai Penn si è aggiungo uno stellare cast corale che comprende John Brolin, Norbert Leo Butz, Dale Dickey, Eddie Marsan, Bailey Noble e Katheryn Winnick nei panni di Patty Vogel.
Ispirato alla storia vera del più noto falsario della storia americana John Vogel, il film narra di una vicenda familiare struggente: Sean Penn (nei panni di John Vogel) è un padre anticonformista, emozionante e straordinario che insegna a sua figlia, Jennifer, a vivere una vita di rischio ed avventura.
Un vita che per una bambina risulta essere esaltante, ma crescendo, la realtà inizia a divorare l’immagine del suo eroe le cui storie inverosimili non tornano più, ma le conseguenze sconsiderate sì.
Jennifer allora cerca di costruirsi una vita tutta sua, lontana dalla sua infanzia instabile, tuttavia (mentre i piani folli di John continuano ad intensificarsi) lei non può fare a meno di essere attratta da suo padre e dalla sua avventura più devastante.
Si ricorda che il film, presentato al festival del cinema di Cannes, è tratto dal romanzo biografico di Jennifer Vogel “Flim-Flam Man: The True Story of My Father’s Countrefeit Life”.
Parlando di cosa lo ha attratto nel materiale originale e nella sceneggiatura, Penn spiega: «Il memoir stesso era talmente ricco nel suo candore e nel contenuto della sua prosa che se ne sarebbero potuti ricavare sei film. Ma Jez Butterworth e John-Henry Butterworth sono stati bravissimi nel distillare il suo spirito e trasferirlo dal libro alla sceneggiatura e trovo estremamente commoventi queste storie di rapporti famigliari».