In scena, al Teatro Bellini di Napoli, L’Ispettore Generale di Nikolaj Gogol’ con Alessandro Albertin e Stefano Scandaletti, per la regia di Damiano Michieletti, una co-produzione dello Stabile del Veneto e dello Stabile dell’Umbria (repliche fino a dom. 7 Dicembre; feriali ore 21:00, dom. ore 17:30).
L’Ispettore Generale, scritto nel 1835, è un testo fondamentale della letteratura russa, nonché una commedia che fa da battistrada a tutto il teatro comico (e non solo) moderno. In una tranquilla provincia della Russia zarista, si diffonde la voce che stia per arrivare un ispettore dal ministero centrale. Un ignaro giovane viaggiatore, rimasto a corto di soldi e ospitato a credito in una squallida locanda del paese, viene scambiato per il temibile funzionario in incognita. Tutti, dal sindaco all’ispettore scolastico, dal giudice all’ufficiale postale, fino all’ultimo dei mercanti, si prodigano per corromperlo offrendogli danaro e – nel caso del sindaco – perfino la mano di sua figlia. “Guarda queste banconote, sono tutte sporche”, dice l’ignaro viaggiatore al suo servitore, intascando tuttavia i “regali” che gli vengono offerti. E questa battuta riassume in sé tutto il senso dell’opera, che tra situazioni paradossali e battute ciniche, si svolge come la più classica delle commedie degli equivoci. La sua feroce satira sulla corruzione dei burocrati governativi, che ci riguarda molto da vicino, destò scalpore e indignazione presso il pubblico borghese dell’epoca. Eppure, lo stesso Zar Nicola I ebbe a dire:”Bel lavoro. Ce n’è per tutti e più di tutti per me!”.
Damiano Michieletti sposta l’azione ai giorni nostri, pur senza forzare minimamente il testo. Le sue trovate sceniche, la sua sapiente direzione degli attori, il ritmo incalzante che conferisce al lavoro rendono lo spettacolo fresco, vitale, scoppiettante, oltre che esilarante. Il gruppo di attori di cui si serve è diligentemente diretto, e offre al pubblico una performance di altissimo livello. Tra tutti, ricordiamo Alessandro Albertin (il Sindaco), Silvia Paoli (sua moglie), Stefano Scandaletti (il presunto Ispettore), e l’eccezionale duo Dobcinskij-Bobcinskij interpretato da Luca Altavilla ed Emanuele Fortunati. Originali ed espressivi i costumi di Carla Teti, le scene di Paolo Fantin e il disegno luci di Alessandro Carletti. Finalmente, un modo giovane e vivo di rappresentare un classico in Italia.
Assolutamente imperdibile.