Noemi Palumbo, in arte Ariele, dopo aver coltivato per anni la passione per il jazz e l’R’n’B fa il suo esordio nel mondo della discografia con “Per te”. Disponibile in digitale e in radio, il brano della cantautrice catanese – una ballad dedicata alla propria compagna di viaggio, la Musica – vede la collaborazione di Ciccio Leo al piano/keyboards, Manfredi Tumminello alle chitarre e Federico Gucciardo alla batteria. La canzone anticipa il primo lavoro discografico di Ariele, in uscita nel 2021 sotto la guida del producer Ciccio Leo.
Per te è il brano che segna il tuo esordio discografico. Una dedica alla musica che ti accompagna nella tua vita. Deve rappresentare molto per te questo brano visto che lo hai scelto come apripista…
«Si è proprio così, ho scelto questo brano come brano d’esordio proprio perché mi rappresenta a pieno, soprattutto l’ho scelto perché ho iniziato a sentirmi viva solo quando ho conosciuto la musica, non potevo che cominciare insieme a lei questa nuova avventura».
Come mai ha scelto Ariele come nome d’arte?
«Qualche anno fa ho conosciuto una ragazza che aveva questo nome, mi è subito piaciuto e facendo qualche ricerca ho scoperto che il nome è attribuito all’angelo delle Arti. Quando mi è stato chiesto di scegliere tra il mio vero nome ed un nome d’arte non ci ho pensato due volte; lo sentivo mio».
Per anni hai anni coltivato la passione per il jazz e l’R’n’B e oggi ti affacci sul mercato discografico con una canzone pop ricca di contaminazioni soul. Quale sarà da oggi il tuo percorso musicale? Ti piace l’idea della sperimentazione o hai già delle linee chiare che vuoi seguire?
«Non voglio classificarmi soltanto in un genere visto anche che la mia formazione risente di diversi stili. Mi piace pensare che la mia musica sarà ricca di contaminazioni, che esprimerà al meglio tutto ciò che sono, quella me che è fatta di tante piccole sfaccettature».
Ti sei formata presso il Conservatorio di Musica “Alessandro Scarlatti” di Palermo, ma come e quando ti sei avvicinata alla musica? Quando hai capito che avrebbe avuto un ruolo importante nella tua vita?
«Mi sono avvicinata alla musica da bambina, all’età di 6 anni ho iniziato a prendere le mie prime lezioni di piano e dio quanto mi divertivo, successivamente ho iniziato anche a cantare, più lo facevo più sentivo un’energia travolgente che mi spingeva a ricercare sempre la musica, quelle sensazioni così forti, così pure, mi hanno fatto capire che la mia strada doveva essere questa, anche perché solo facendo questo riuscivo ad esprimere veramente tutto ciò che mi portavo dentro».
Dai giovanissima hai iniziato l’attività concertistica collaborando con artisti del calibro di Peter Eskine, Marco Masini, Davide Shorty, Mario Venuti. Che ricordo hai di ognuno di loro?«Intanto è stato un onore poter collaborare con ognuno di loro perché conservo ricordi bellissimi e di crescita negli anni, ma la collaborazione più significativa è stata quella con il batterista internazionale Peter Erskine, poter suonare al suo fianco, sentire la sua grandissima energia e ricevere i suoi sorrisi sul palco, sono quelle emozioni e sensazioni che non dimentichi mai. Ho dei bellissimi ricordi anche con Davide Shorty, era qui a Palermo per qualche giorno di vacanza e gli chiesi di cantare qualche suo brano insieme per un concerto al Teatro Ditirammu, in quel periodo ascoltavo tanto la sua musica, soprattutto il suo disco “Straniero”, ogni traccia di quell’album faceva riaffiorare in me un ricordo, un’emozione, una sensazione. Quella sera sul palco è successo qualcosa di magico, da allora siamo diventati amici, mi piace il modo che ha di vivere la musica e il fatto che rimanga sempre fedele a se stesso».
Con quale artista ti piacerebbe collaborare in futuro?
«Un’ artista italiana che ammiro e stimo tantissimo è Serena Brancale, è un sogno che ho nel cassetto quello di poter collaborare insieme».
Per te anticipa anche il tuo primo lavoro discografico, la cui uscita è prevista nel 2021. Ci puoi anticipare qualcosa?
«Il mio lavoro discografico parlerà di me, racconterà di vicende realmente accadute, di nodi che ancora non sono riuscita a sciogliere. Ci vuole un po’ di coraggio a fare questo mestiere, perché decidiamo in qualche modo di metterci a nudo, ecco è quello che farò in questo progetto».
Il videoclip è stato girato al Teatro “Regina Margherita” di Caltanissetta, con la regia e il montaggio di Ciccio Leo. In scena si vede Ariele al centro del palco immersa nell’enorme gonna in tulle e la Musica, impersonata da una danzatrice. La Musica, legata alla protagonista da un legame indissolubile, le danzerà intorno per tutta la durata del video, legandola per sempre a sé con della stoffa sul finale.