Renato Caruso è l’inventore del Fujabocla, un nuovo genere musicale che mescola diversi stili tra cui il funk, il jazz, la bossa nova e la classica. Il chitarrista crotonese pubblica Aram, il nuovo disco di chitarra acustica. Il progetto discografico contiene 11 composizioni in cui, attraverso il suono di sole chitarre, Renato Caruso esprime la sua personalità musicale. La tracklist del disco è composta oltre che da Alarm, canzone che dà il titolo all’intero album, anche da “Madame Paris”, “Petilia”, “Tarantella di Caruso”, “Caos a Milano”, “Ninna nanna d’amore”, “Epicamente”, “Bubbles in my heart”, “Passeggiando con Paco”, “Relax my mind” e “Super Pablo”.
Che cos’è per te Aram?
«È libertà, un mappamondo, un viaggio tra le culture da fare comodamente seduto in macchina o sul divano di casa. “Aram” è quello che c’era dentro da tanto tempo ed ora ha trovato il giusto ritmo per partire, con una valigia carica di ricordi, ancora da riempire. “Aram” è l’effetto-spugna, è una parola detta con garbo, un pensiero che ti attraversa, non ti scalfisce, ma ti lascia dentro un’energia nuova».
Cosa vuol dire Aram?
«Il brano è dedicato alla mia compagna Mara. Aram, infatti, è Mara al contrario. Una sera a casa seduto sul mio divano ho preso la chitarra ed ho iniziato suonare».
Petilia e Tarantella di Caruso, due brani che omaggiano la tua terra d’origine, la Calabria. Nel secondo è possibile ascoltare il nuovo genere musicale da te ideato, il Fujabocla.
«Petilia è stato scritto da mio padre 40 anni fa, l’ho riarrangiato in chiave moderna. È una dedica al mio paese Petilia Policastro, in provincia di Crotone. Tarantella di Caruso è il ricordo della musica popolare calabrese, inizia con la musica tradizionale e si evolve in questo nuovo genere musicale il Fujabocla, che unisce quattro stili musicali il funk, il jazz, la bossa nova e la classica».
Ninna nana d’amore è caratterizzato da una melodia dolce. Quali pensieri sono affiorati mentre lo componevi?
«L’ho scritto tornando a casa una notte, era un momento particolare, mi sentivo triste. Accompagnato da i pensieri nostalgici e dal mio pianoforte è nata questa ninna nanna».
In Epicamente si sente molto l’uso degli archi, a differenza degli altri brani.
«Sì, nel brano ho inserito gli archi per renderlo epico, questo perché ho preso ispirazione da un film ambientato in epoca medievale. Se venisse scelto da un regista come colonna sonora, sarebbe la realizzazione di un sogno».
Da anni insegni presso diverse accademie musicali. Cosa ti trasmettono i giovani studenti?
«Delusioni purtroppo. Non hanno la passione per lo studio della musica. Io ad esempio ho iniziato a suonare sin da bambino. Devo ammettere che ci sono delle eccezioni, ossia alcuni ragazzi si impegnano seriamente».
È stato pubblicato il tuo saggio sulla musica LA MI RE MI, dedicato a Pino Daniele. Quali tematiche affronta?
«Il saggio si divide in tre parti: la prima è un percorso scientifico musicale sulla fisica del suono, dall’acustica fino all’ mp3, in cui riprendo i miei studi di informatica musicale; nella seconda parlo del Fujabocla, mentre nella terza parlo di Lucio Battisti, Pino Daniele ed Alex Britti, tre chitarristi compositori che hanno influenzato il modo di suonare la chitarra in Italia».
Oltre a questi chitarristi italiani, quali artisti hanno segnato un’impronta importante nella tua carriera?
«Sono cresciuto grazie a mio padre ascoltando i Beatles ed i Rolling Stones. In seguito al conservatorio ho studiato Chopin, Mozart e Beethoven ed ho ascoltato artisti brasiliani come Toquinho. Come compositore mi hanno decisamente ispirato Sting e Pino Daniele».
Per info sulle date dei concerti: renatocaruso.eu