Grande successo al secondo appuntamento del Teatrolab 2013, che ieri ha visto in scena Amadeus… Genio e delitto!, vivacemente e sapientemente diretto da Enrico Vicinanza, allestito in scena con magistrale eclettismo e ritmo. Vicinanza è avvezzo al rigore, da non trascurare la sua educazione musicale e la sua conoscenza della materia teatrale, non rendendo eccessivamente difficili le partiture mozartiane, tutte di alto valore musicale, alcune brillano di più splendida luce e, suonate con notevole saldezza al pianoforte dal giovane M° Francesco Aliberti, tratteggiando caratterialmente le celebri melodie di Mozart, districandosi tra la sinfonia K550 in sol minore e la conosciutissima sonata n. 11 in La maggiore K 331, famosa per il suo terzo movimento, il rondò alla turca. Tra l’overture del Don Giovanni all’opera incompiuta, Requiem in Re minore K 626.
Frequentissimi gli applausi a scena aperta, anche per gli attori Adelaide Oliano e Mario Riccardi, in questo adattamento ai testi, da parte del regista Vicinanza, della piccola tragedia Mozart e Salieri di Aleksandr Sergeevi Puškin, incentrata sull’invidia che il compositore Antonio Salieri provava per Wolfgang Amadeus Mozart, e del leggendario assassinio di Mozart da parte di Salieri, che nell’ultimo periodo della sua vita soffrì di una malattia gravissima agli occhi che lo fece impazzire e, che, morendo, avesse confessato di aver avvelenato, semplicemente per invidia, Amadeus. Diceria in voga nell’Ottocento, alimentata anche da quello che più volte dichiarò Mozart prima di morire per causa naturali, che qualcuno volesse avvelenarlo.
Un dramma psicologico sul più grande genio di tutta la storia della musica, a cui Vicinanza sostituisce l’antica retorica con quella nuova sfoggiante indifferenza e cinismo nell’interpretazione del Salieri di Mario Riccardi, equilibrando un ingenuo Mozart bambino, affidato alla bravura di Adelaide Oliano.
Una regia interessante di una diversa forma teatrale, che conserva quel distacco che permette allo spettatore di essere cosciente della finzione che si sta recitando e avvicinarsi a quel linguaggio corporale, confinato nel mondo fanciullesco di Amadeus, il genio, e il nero risentimento di Antonio, il delitto.
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