Nonostante il periodo difficile che l’Italia tutta sta vivendo, per fortuna la musica e la cultura continuano ad andare avanti e a non fermarsi. Nel mondo della musica, diversi sono gli artisti che a loro volta contribuiscono, attraverso i social, ad allietare gli italiani a casa, con dirette live, concerti e messaggi di sostegno. Tra questi Antonio Maggio, un cantautore che riesce con la sua scrittura ad essere scanzonato quanto intenso. Con lui abbiamo scambiato quattro chiacchiere sugli ultimi progetti – come parlare del brano “La Faccia e il cuore” cantato in coppia con Gessica Notaro – e su quelli futuri.
Come stai vivendo questo momento?
«Sto cercando di viverlo nella maniera più costruttiva possibile, ricominciando a scrivere, poiché in questi ultimi mesi tra Sanremo, la promo, ho avuto poco tempo per farlo. Ne approfitto di questo stop forzato per scrivere nuova musica. Inoltre guardo film, leggo. L’unica cosa che non sto facendo, a differenza di tanti altri, non sto ingrassando e questa cosa mi fa piacere».
“La faccia e il cuore” è stata presentata come canzone da proporre in gara al Festival, ma il suo percorso è stato diverso.
«Amadeus non appena l’ha ascoltata ha immaginato quel tipo di collocazione per questa canzone. Un brano, con un argomento di sensibilizzazione così importante, cantato dalla stessa persona che ha vissuto quella storia, doveva essere incorniciato in un momento tutto suo, fuori dalla gara».
Cosa hai provato quando Gessica ti ha chiesto di raccontare in musica la sua storia?
«L’amicizia con Gessica dura da un po’ di anni. L’ho conosciuta nel 2013 quando ho vinto il Festival di Sanremo nella categoria giovani con “Mi piacerebbe sapere”. Gessica ha preso parte al videoclip del brano sanremese e a quello del singolo seguente “Anche il tempo può aspettare”. Da lì è iniziata un’amicizia che è continuata nel tempo. Diciamo che l’idea di raccontare la sua storia attraverso una canzone è nata reciprocamente. Ho colto con entusiasmo l’idea, e con lo stesso entusiasmo mi sono messo a scrivere la canzone, l’ho fatta ascoltare ad Ermal Meta, l’abbiamo finita di scrivere insieme, l’abbiamo prodotta e poi fatta ascoltare a Gessica prima che la cantasse».
Come è nata l’idea di scriverla a quattro mani con Ermal Meta?
«È nata in maniera estremamente spontanea. Eravamo insieme una sera e ascoltavamo le ultime canzoni che avevamo scritto, tra cui questa. Quando gli ho fatto ascoltare “La faccia e il cuore” e gli ho raccontato un po’ la storia, carico di entusiasmo, si è tuffato insieme a me nel terminarla e il giorno dopo eravamo in studio a registrarla. Quando io dico che questa canzone nasce dall’entusiasmo, mi riferisco proprio al coinvolgimento e la collaborazione di tutti e tre di noi che ha fatto sì che nascesse questa canzone».
Tua è stata la proposta di cantare il brano con Gessica. Come ha accolto questa iniziativa?
«L’ha accolta fin da subito benissimo, anche perché poi la canzone l’abbiamo impostata sotto forma di dialogo tra un uomo e una donna. Dal momento in cui ho cominciato a scriverla, devo essere sincero, l’ho sempre immaginata cantata da lei. Non c’è mai stato un momento in cui ho pensato di cantarla da solo. Dal primissimo istante in cui ho scritto la prima nota, per me lei doveva essere parte integrante della canzone, anche perché è la sua storia e credo che nessuno, neanche i miei colleghi più grandi avrebbero potuto dare quel qualcosa in più che può dare solo Gessica».
Sulla scia di questo brano, ci sarà un nuovo brano che presenterai nei prossimi mesi?
«A causa di questo stop forzato, tutti stiamo rivedendo i nostri programmi. Mi auguro di cuore che nel giro di un mese, un mese e mezzo possa lentamente ritornare una parvenza di normalità, per poi uscire con un nuovo singolo per la prossima estate. Ho molte canzoni nuove, in questo periodo ne sto scrivendo delle altre, quindi le canzoni non mancano sicuramente».
Per quanto riguarda invece l’uscita di un album?
«Mi accorgo sempre di più di quanto l’album, a differenza di quanto accadeva in passato, sia un punto di arrivo più che di partenza di un nuovo progetto. Viviamo nell’epoca dello streaming, in cui probabilmente tutti andiamo a cercare quella singola canzone sulle varie piattaforme. Quindi uscire all’inizio di un progetto con un album oggi praticamente è l’esatto contrario. Pubblicare un album si rischia che alcune canzoni contenute in esso vengano considerate secondarie. Mentre l’idea di far uscire una serie di singoli, per poi racchiudere tutto in un disco, sia la soluzione che non toglie nulla a nessuna canzone. Dico questo mio malgrado, perché per un cantautore non c’è cosa più bella che realizzare un disco».
Di recente hai scritto anche una canzone per Emma?
«Sì, “Basti solo tu”, un brano che ha inserito nel suo ultimo lavoro discografico. Devo dire che è un album molto bello, anche le altre canzoni mi piacciono tantissimo. Sono molto felice di far parte degli autori scelti da lei per questo disco e in futuro vedremo».
Quanto conta la condivisione e la collaborazione con altri artisti?
«Ogni collaborazione è un momento di crescita, anche perché il confronto, la condivisione non portano altro che una maggiore consapevolezza anche di se stessi. Rimanere sempre chiusi nel proprio orticello è difficile migliorarsi. Ogni volta che mi avvicino ad un mio collega, per me è sempre un momento di confronto. Credo che attingere l’uno dall’altro, sia il segreto per migliorarsi sempre di più».