Dopo i successi di “In nome del Papa Re” e “Nell’anno del Signore”, il terzo gioiello del binomio Magni-Avallone,”Secondo Ponzio Pilato”, in prima nazionale, giovedi 4 e venerdi 5 luglio al Teatro Romano di Ostia Antica.. Un cast di 20 attori per uno spettacolo incredibilmente comico, estremamente commovente, per credenti e non credenti.
Un testo che, nonostante i contenuti, viene trattato, dalla sapiente penna di Luigi Magni, in maniera ironica, con numerosissimi spunti comici, fino ad un epilogo di grande impatto emotivo. E’ la rilettura di un capitolo di storia sacra che punta sul probabile sconcerto provocato nel governatore romano della Giudea dalla resurrezione di Cristo.
Il Ponzio Pilato di Magni è il portavoce di uno scetticismo laico che, dinanzi ai miracoli, altri definirebbero buonsenso: soltanto sul finire si addossa tutta la responsabilità di aver mandato a morte Cristo e chiede a Tiberio, che lo accontenta, di essere decapitato affinché la colpa della crocifissione non ricada sugli ebrei.
LA TRAMA
Dopo la condanna, Gesù di Nazareth viene crocifisso sul Calvario. Un tarlo però comincia a rodere la coscienza del Governatore delle Giudea Ponzio Pilato, poiché quell’uomo poteva davvero essere innocente delle accuse rivoltegli. Quando il fido centurione Valeriano gli fa sapere che il sepolcro è vuoto, che Giuseppe di Arimatea (messo sotto chiave dai sospettosi sacerdoti del Sinedrio) è inesplicabilmente evaso e che lo stesso Gesù è stato visto da molta gente addirittura ascendere al cielo, il tarlo diventa rovello e la curiosità inquietudine. Mentre qualche soldato comincia a disertare, e la moglie Claudia e Valeriano partono per la Galilea dove Gesù è stato visto, affascinati dal Messia in cui ormai credono, Ponzio Pilato si trova assillato da un problema: pur scettico e pragmatico com’è, il mistero di quel morto che sfugge alla tomba, cammina, parla e va nel suo Regno finisce con il dominare la sua esistenza. Visitando il re Erode Antipa, lo trova nella sua piccola corte, preoccupato ed impaurito a sua volta. Convintosi, infine, che la morte del Cristo è colpa sua, mentre il popolo ebreo deve esserne scagionato anche per le generazioni che verranno, Pilato si reca a Roma. Alla presenza dell’imperatore Tiberio, il cui volto è deturpato dalla lebbra, Pilato vi applica il sudario: il volto di Cesare è risanato. Eppure Pilato chiede a quest’ultimo di essere decapitato. La crocifissione di Gesù di Nazareth, di quell’innocente, è stata un errore tragico, le cui conseguenze non possono ricadere che su colui che l’ha decretata. Solo con la morte Pilato potrà porre fine al suo dubbio, ormai devastante fino alla follia.
BIGLIETTI:Intero 20,00 € + 3,00 € prevendita Ridotto 14,00 € + 2,00 € prevendita
Informazioni e biglietteria presso
Teatro dell’Angelo 06/37513571 – 06/37514258 e Teatro Italia 06/44239286