Torna a dicembre dopo il successo della scorsa stagione teatrale per la regia di Livio Galassi lo spettacolo Nuda e Cruda di e con Anna Mazzamauro già in scena dallo scorso anno nei teatri italiani. La pièce, diventata un libro edito dalla DiamonDEditricE, che contiene oltre al testo dell’omonimo spettacolo un’intervista esclusiva a cura dell’editore Simone Di Matteo e un inserto a colori con le foto di scena, ha ricevuto numerosi consensi critici sia dal punto di vista dello spettatore che da quello del lettore. Il volume sembra infatti proiettare vere e proprie immagini dello spettacolo stesso ma nonostante questo, se ne distacca per diventare un volume autonomo, ironico, drammatico, incalzante e ritmato, grazie ad una narrazione profonda e toccante, che invita il lettore a confrontarsi su se stesso e ad esibirsi anche attraverso la propria diversità, sia essa sessuale o sociale.
«La diversità ce la siamo inventata noi, ed è un termine che spesso ci fa anche comodo» così dichiara la poliedrica attrice, sempre attenta al suo pubblico. Lo spettacolo, altro non è che un’esortazione a spogliarsi, ora dei ricordi cattivi, ora degli amori sbagliati, dei tabù del sesso, della paura, attraverso le storie dei personaggi che l’attrice interpreta vestendosi e svestendosi, non solo dei loro panni, ma anche delle proprie emozioni. E così nel libro, come nello spettacolo teatrale, si avvicendano le vite di persone qualunque, specchio della nostra società in un incalzare di battute serie e semiserie, comiche e semicomiche, che fanno riflettere, sperare.
In scena a Torino dal 5 al 7 dicembre 2014, proseguirà a Milano, Bologna, Latina, Palermo, Messina e in tante altre città Italiane.
«E se, dopo aver visto lo spettacolo – commenta la Mazzamauro – un piccolo libro diventa palcoscenico, gli stessi occhi di chi ha guardato ritroveranno quei trasalimenti che solo il teatro può dare. Allora io, in quei lettori, ritroverò spettatori più attenti, più curiosi di vedermi ancora come un’antica amica nuda e cruda. Oppure soltanto cruda, o cruda e nuda, o soltanto nuda… No, solo nuda è meglio di no!»