Sono da poco terminate le riprese di “Mancanza-Purgatorio”, secondo film della trilogia di Stefano Odoardi con protagonista l’attrice italo-francese Angelique Cavallari, interprete impegnata nel cinema e nel teatro a livello internazionale. Dopo un esordio da modella che l’ha vista sfilare per importanti stilisti come Roberto Cavalli e Benetton, si è dedicata alla sua grande passione per la recitazione, partendo dal palcoscenico per poi giungere al grande schermo. Il pubblico italiano la ricorda al fianco di Kim Rossi Stuart in “Anni felici” di Daniele Luchetti e nella commedia “Cado dalle nubi” di Gennaro Nunziante. Nel 2014 ha interpretato ben quattro ruoli diversi nel corto di Odoardi “La Pluie”, ed è stata coprotagonista di “Fantasticherie di un passeggiatore solitario” di Paolo Gaudio, “Miglior Opera Prima” al FantaFestival di Roma, premiata anche in Francia e negli USA. La poliedrica attrice italo-francese non si limita però al cinema e al teatro, interpreta infatti anche diversi film radiofonici su Radio France Culture, come il pluripremiato “Les Proies”. Il prossimo 23 luglio sarà special guest della mostra “Il Di/Segno Nel Cinema”, che si inaugurerà a Cagliari nel Palazzo di Città, all’interno del programma di Cagliari città della Cultura italiana 2015.
Sono da poco terminate le riprese di “Mancanza – Purgatorio”, il secondo capitolo (dopo “Mancanza – Inferno”) della trilogia diretta da Stefano Odoardi che la vede protagonista nelle vesti di un angelo. Un ruolo complesso e molto intenso, come si è preparata a interpretarlo? E come descriverebbe l’intera esperienza sui set di Odoardi?
«Sì, in effetti il ruolo dell’Angelo della trilogia Mancanza, è molto complesso ed intenso. Entra nelle parti più profonde della natura umana, anche se non deve essere umano. Attraverso i capitoli evolve verso la sua vera origine passando attraverso dure prove, come succede ad esempio nel capitolo sul Purgatorio, durante il quale farà un lungo viaggio apocalittico via mare, in una nave cargo trasportando dei misteriosi container, verso una meta che si scoprirà. Questo film non ha una sceneggiatura già scritta quindi la preparazione del personaggio e i testi sono totalmente frutto del lavoro fatto giornalmente sul set insieme al regista. Un metodo di lavoro che pretende attenzione, scambio, apertura e connessione assoluta, sempre. Mentre in Mancanza -Inferno sono un angelo Rilkiano di pura Essenza, qui troviamo invece un lavoro sull’Ulisse, la poetica di Eluard e Ginsburg. Io cerco anche di approcciarmi ai moti dell’amore universale e dell’agire fisicamente: c’è infatti la totale rimessa in discussione, la rivelazione e la rinascita..
Invece sul set della Pluie, dove ho interpretato 4 ruoli differenti, c’era una sceneggiatura, ma sempre una buona collaborazione e un work in progress tra me e il regista.»
La sua passione per la recitazione – nella prima fase della sua carriera di attrice – l’ha condotta nei principali teatri italiani, e la prossima stagione tornerà sul palcoscenico portando l’opera di successo “Maguy – La prigione delle sconosciute” in Francia. Qual è il suo rapporto con il teatro? Saprebbe compiere una scelta tra il teatro e il cinema?
«Il teatro è una pietra solida che ti connette immediatamente all’umanità. Durante gli spettacoli c’è uno scambio interattivo, generoso, spontaneo e positivo. Nell’ultimo periodo mi sono consacrata soprattutto al cinema, ma conto di tornare presto sul palco cercando di conciliare questi due miei amori.»
“The Novel” – il grande successo oltreoceano di Paolo Licata di cui è protagonista – è una pellicola fantasy/horror, interamente girata in lingua inglese. Il fantasy non è un genere molto approfondito qui in Italia, come è stato far parte di questo progetto?
«Una bella esperienza, amo lavorare anche in lingua inglese. Oltretutto quello era in Old British, quindi per quel ruolo ho studiato bene l’inglese antico. Io lì interpreto Sarah, la sorella di Edgar Allan Poe, un personaggio molto positivo in quanto protettivo e puro, che cercherà di salvare il fratello, ma purtroppo l’aspetterà una dura fine.»
A settembre tornerà sul set, con il nuovo film di Claudio Sestrieri “Seguimi”. Può anticiparci qualcosa? In quali altri progetti la rivedremo prossimamente?
«Nel film di Claudio Sestrieri interpreto il ruolo di una ex tuffatrice (ex a seguito di un incidente durante un tuffo), che dopo vari traumi è costretta a convivere col proprio dolore. Inizierà una storia d’amore con una donna orientale, che però nasconde un segreto e ancora una volta la sua vita cambierà per sempre. In questo ruolo mi addentrerò in una continua ambivalenza tra la problematica psichiatrica e il mistero. Mia partner in questo film, che interpreterà invece il ruolo di mia sorella, sarà Stefania Rocca.
Prossimi progetti: è in preparazione la nuova avventura dell’Angelo in già Mancanza – Paradiso di Odoardi e farò parte di due progetti internazionali del quali non posso ancora dire nulla.»
“Universo A – Nutriti di Nuvole e Terra” è la sua prima raccolta di poesie. L’arte poetica è sempre frutto di un complesso viaggio interiore: qual è stato il suo?
«Grazie della domanda. Sì, per me è sempre stato più facile dare voce ai sogni e alle parole degli altri, in quanto attrice e performer. Con la poesia metti a nudo la tua anima e io sono una persona molto discreta e riservata per quanto riguarda i miei flussi emotivi. Però in questo caso si è trattato per me di un flusso creativo debordante. Il mio percorso interiore, in questa prima raccolta, parte da un accumulo incredibile di fogli scritti a mano dall’età di 9 anni ad oggi. Nel libro c’è una totale libertà nella licenza poetica, tanto che alcuni versi sono in tre lingue contemporaneamente. Molti l’hanno definito emotivo e passionale, essenziale, a volte leggero, a volte crudo e duro. Ovviamente c’è una mia profonda verità che passa attraverso un vissuto e una visione del momento.»