“Anfitrione: l’ospite inatteso” al Teatro Area Nord. Sabato 21 aprile alle ore 20,30 e domenica 22 alle ore 18 si concluderà la Stagione 2017-18 del Teatro Area Nord (via Nuova dietro La Vigna, 20 – zona Piscinola, Napoli) con lo spettacolo “Anfitrione: l’ospite inatteso”, libero adattamento da Plauto e regia di Lello Serao, prodotto da Teatri Associati di Napoli. In scena ci sono: Maria Basile (Alcmena), Agostino Chiummariello (Giove/Anfitrione), Biagio Musella (Sosia), Sergio del Prete (Mercurio) e Emanuela Tondini (Tessala). Scene e costumi sono di Melissa de Vincenzo e Sofia Germino; le musiche di Luca Toller e Nico Mucci.
«In questa messa in scena – spiega Lello Serao – abbiamo voluto aumentare la comicità del linguaggio usando il napoletano come lingua di riferimento per i personaggi umani, un dato che non tradisce affatto l’opera, ma ne avvalora il senso e il significato. Abbiamo a nostra volta trasformato, come Plauto suggerisce, la lingua per meglio cogliere il senso dell’opera e la sua forza. Lo spettacolo, infine, si nutre di forme di teatro anche a noi più prossime, come il Varietà, in cui le situazioni sono amplificate da motivetti orecchiabili e da canzonette allusive».
Opera fondamentale della storia del teatro, “Anfitrione” di Plauto è andata in scena la prima volta all’incirca nel 206 avanti Cristo. In questa tragicommedia, umani e divinità concorrono entrambi alla resa comica di una vicenda piena di ritmo scenico e per certi aspetti molto moderna. Giove assume le sembianze di Anfitrione, comandante dell’esercito tebano in guerra, e ne seduce la moglie Alcmena, mentre Mercurio è a fare da guardia nelle vesti di Sosia. Con il rientro improvviso dei veri Anfitrione e Sosia, la presenza in scena dei “doppi” inizia a generare un gioco di malintesi ed equivoci di straordinario divertimento, che diventa via via di inverosimile ingarbugliamento e che si risolve con il lieto fine e con la nascita di due gemelli, uno di natura umana, l’altro divina: Ercole. Capolavoro del grande autore romano, che ha segnato il passaggio dalla commedia classica alla commedia nuova, perdura da secoli come dimostra il significato assunto dai nomi dei protagonisti. Anfitrione è divenuto per antonomasia colui che accoglie l’ospite nella sua casa, e Sosia il doppio di se stesso.