Denuncialo è il titolo del nuovo progetto discografico di Andrea Febo, un brano sul bullismo, un’esortazione a tutti quelli che si nascondo dietro la paura, scegliendo il silenzio alla denuncia. Dopo aver firmato, tra gli altri, il testo della canzone vincitrice del Festival di Sanremo 2018 Non mi avete fatto niente, interpretata da Fabrizio Moro ed Ermal Meta, Andrea Febo torna in veste di cantautore con un nuovo singolo e un album in lavorazione, la cui uscita è prevista il prossimo inverno. Per l’occasione abbiamo intervistato l’artista.
Il nuovo progetto discografico si intitola Denuncialo. Un testo forte che ti vede di nuovo protagonista sulle scene musicali. Un suggerimento, un’esortazione, un consiglio a favore di tutti coloro che, vittime di violenze, scelgono il silenzio.
«Denuncialo è un progetto ampio. È partito da scatti fotografici, da una cartellonistica fatta da altri personaggi dello spettacolo e dello sport, per poi arrivare alla parte musicale. Sono stato contattato da SolariaLab, un’associazione non profit, che porta avanti questo progetto. Mi hanno chiesto di scrivere questa canzone, ed io ho accettato subito, peché anche io sono stata vittima di bullismo quando avevo 12 anni, quindi ho sentito questo tema molto vicino a me».
Quindi il testo è nato nel momento della proposta oppure avevi già abbozzato qualcosa in precedenza?
«Non avevo ancora scritto una canzone sul bullismo. È venuto giù da solo, perché è una cosa che comunque avevo dentro, ma non avevo avuto ancora la forza e il coraggio di affrontarlo. La SolariaLab ha acceso la fiamma per poter buttar fuori tutto quello che avevo da dire su questo tema».
Quanto ti ha aiutato la musica negli anni?
«Ero un bambino molto timido, quindi non comunicavo molto. La musica mi ha realmente aiutato. È stata per anni il mio rifugio dove potevo stare con me steso e potermi sfogare».
È in distribuzione anche il video di “Denuncialo”, al quale hanno dato il contributo 25 figure in tutto tra artisti, sette conduttori radiofonici importanti, con la collaborazione della Polizia di Stato…
«Hanno dato il contributo 25 figure in tutto tra artisti di strada, sette conduttori radiofonici dei più importanti Network italiani, che si sono messi in gioco perché hanno interpretato dei veri e propri personaggi e poi abbiamo avuto la collaborazione di Tiziana, un dirigente della Polizia di Stato».
Seguirà un album?
«Dopo Denuncialo, quest’estate uscirà un nuovo singolo in duetto con un artista brasiliano. Una canzone che parla d’amore in tutte le sue forme. Un messaggio molto bello, solare. Per il prossimo inverno invece uscirà l’album».
Come sarà il disco?
«Sicuramente sarà un progetto discografico che toccherà vari temi. Dal sociale all’amore, storie di vita che ho vissuto, perché un cantautore mette in musica quello che vive, quello vede, quello che lo circonda. Sarà un inno alla vita».
Torniamo indietro di qualche mese. Il testo della canzone vincitrice del Festival di Sanremo 2018 “Non mi avete fatto niente” (certificato d’oro dopo pochi giorni) è stato al centro dell’attenzione mediatica durante l’ultima edizione del festival. Come vivi a distanza di mesi quella grande polemica e cosa altro hai ancora da dire?
«Sicuramente me lo sto godendo adesso, perché in quel periodo è stato abbastanza complicato. Noi abbiamo scritto una canzone non tanto per partecipare a Sanremo. Siamo ripartiti da una costola di una vecchia canzone che avevo scritto io, per poi realizzare Non mi avete fatto niente. Sono sicuramente soddisfatto di come è andata a finire la situazione e dei risultati ottenuti. La gioia più grande resta quella di aver portato un tema così importante al Festival di Sanremo. Ora non ci resta che aspettare cosa succederà a Lisbona all’Eurovision Song Contest».
Per la partecipazione all’Eurovision sono state apportate delle modifiche al testo?
«Si. È stato tagliato tutto l’intro e un altro piccolo taglio più avanti, ma la canzone non ha avuto nessun tipo di danno. Il messaggio arriverà sempre deciso e completo come nella stesura sanremese».
In futuro ci saranno altre collaborazione con Fabrizio Moro ed Ermal Meta?
«Tra di noi c’è un rapporto di amicizia e stima reciproca. Ci piacerebbe sicuramente in futuro fare altre cose insieme, ma non sono cose che studi a tavolino. Vedremo più avanti».