Attore, sceneggiatore e regista, Andrea De Rosa – dopo il precedente Psicomico – arriva a teatro con Psicomico Revolution, una commedia intimista scritta e diretta da lui. Al suo fianco sul palco, l’attrice Lucia Rossi. I due attori per la prima volta insieme su un palco in un dialogo esilarante e allo stesso tempo introspettivo.
De Rosa che abbiamo già visto in Notte prima degli esami, Amore Bugie & Calcetto, ad aprile sarà in un episodio di Rocco Schiavone 2, mentre a maggio sarà nelle sale, in un piccolo cameo, nel film Stato di ebbrezza, per la regia di Luca Biglione.
A teatro con Psicomico Revolution, uno spettacolo scritto e diretto da te? Com’è nato?
«”Psicomico Revolution” è uno spettacolo nato dal precedente “Psicomico”, uno spettacolo portato in scena al Teatro Tirso nel 2016. Con “Psicomico” avevo deciso di farmi psicanalizzare in scena, portando un po’ me stesso e romanzarlo un po’, perché lo spettacolo è la storia di un attore comico, apparentemente cinico, scettico, che comincia ad essere anche un po’ disilluso e vuole sfogarsi per un’oretta. Non vuole farsi psicanalizzare, ma vuole prendere la figura dello psicologo come riferimento per sfogarsi per un’oretta su tutto ciò che lo circonda e che non riconosce più. Lui afferma: “Chi meglio di uno psicologo, che è una persona abituata a scavare nella mente delle persone, può essere in grado di aiutarmi per vedere se chi mi fa arrabbiare è qualcosa che riguarda solo me personalmente”. Psicomico Revolution doveva chiamarsi Psicomico Evolution, ma la parola rivoluzione mi piaceva di più. L’evoluzione dello spettacolo vede in scena la psicologa, interpretata dall’attrice Lucia Rossi, in più ho cambiato delle cose. Oltre all’incazzatura che magari riguarda tutti, ho messo un ulteriore elemento per quanto riguarda il personaggio di Andrea, ovvero io. Lui ha già comprato il biglietto per Londra, dove andrà a lavorare in un ristorante italiano di un suo amico. Andrea ha deciso di abbandonare l’Italia perché stanco della burocrazia italiana, della mancanza totale di etica e meritocrazia, soprattutto nel suo mestiere. Il giorno prima di partire sceglie di fare questo sfogo con la psicologa, per vedere se ancora qualcuno la pensa come lui. Il problema è che lui forse ha scelto la psicologa sbagliata, perché è una depressa che assume psicofarmaci, sembra un paradosso, però esistono. Quindi una psicologa che va avanti a psicofarmaci si ritrova ad analizzare un attore comico, che si è scocciato di vivere in Italia e del suo lavoro. Nonostante le divergenze delle rispettive vite, trovano dei punti in comune. Sentendo parlare Andrea, la psicologa comincia a percepire di avere qualcosa in comune con lui. Si arriva a un certo punto in cui lui è costretto a dare un’informazione che ha omesso all’inizio, per ovvi motivi. Di più non posso dire perché svelerei troppo»
Dal 4 aprile lo spettacolo sarà in scena al Teatro Testaccio di Roma. Ci saranno altre tappe?
«Si, ce ne saranno altre previste per l’estate, ma le stiamo confermando di volta in volta».
Al tuo fianco sul palco Lucia Rossi, come mai la scelta è caduta su di lei?
«Scrivendo il personaggio della psicologa pensavo ad una donna che mi ispirasse dolcezza, fragilità, molta umanità e allo stesso tempo anche un conflitto. Lucia rappresentava al meglio questo personaggio. Poco dopo che ho cominciato a scrivere già sapevo di volere lei».
Ad aprile ti vedremo in “Rocco Schiavone 2”, quale sarà il tuo ruolo all’interno della serie?
«Interpreto uno dei poliziotti di questa squadra romana, che si vede in un solo episodio perché è un ricordo di Rocco Schiavone nel periodo in cui era sposato e ricorda questo caso».
A maggio uscirà nelle sale “Stato di ebbrezza”, per la regia di Luca Biglione
«Il film racconta la storia vera dell’artista Maria Rossi (interpretata da Francesca Inaudi) che ha sconfitto la propria dipendenza da alcol e psicofarmaci. Il mio personaggio, come tutti gli altri, è ispirato alla realtà. Interpreto un cameo, il figlio del proprietario dell’ospedale psichiatrico dove viene ricoverata Maria Rossi. Si tratta di un ragazzo autistico, che canta sempre la stessa canzoncina, per sfogo e passatempo. Lui è una specie di mascotte. A Luca Biglione mi lega una sincera amicizia. Quando mi ha chiamato, precisando che il ruolo sarebbe stato piccolo, non ho esitato ad accettare».
Per quanto riguarda la scrittura, stai lavorando a qualche progetto in questo periodo?
«Sto scrivendo uno spettacolo nuovo dal titolo “La stanza delle piume viola” che vedrete nella prossima stagione. È l’ottavo spettacolo che scrivo ed è il primo di genere drammatico. Quelli proposti finora erano monologhi comici, commedia, Psicomico Revolution è una commedia intimista».
Come mai questa volta hai deciso di scrivere un testo drammatico?
«Il teatro lo uso anche un po’ a livello terapeutico. In questo momento sentivo di scrivere un testo che dal drammatico va verso la luce. Essendo un romantico, mi piace il lieto fine e mi piace che i film, la musica o il teatro diano la possibilità ad un individuo di darsi la sua risposta».