È stato presentato al Cinema Arcobaleno di Napoli il cortometraggio “Amore rubato” di Irish Braschi, liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Dacia Maraini, che nella realizzazione del libro si è ispirata a fatti realmente accaduti che vedono la donna vittima della violenza cieca e ingiustificata dell’uomo in una società evoluta e ipertecnologica.
Nel cast Elena Sofia Ricci, Stefania Rocca, Gabriella Pession, Chiara Mastalli, Francesco Montanari, Alessandro Preziosi, Elisabetta Mirra, Emilio Solfrizzi, Antonello Fassari, Massimo Poggio, Antonio Catania, Daniela Poggi, Cecilia Dazzi, Luisa de Santis, Emanuel Caserio.
Protagoniste di “Amore rubato” cinque donne: Marina (Stefania Rocca),una giovane mamma che subisce in silenzio la violenza del marito padrone (Alessandro Preziosi); Francesca (Elisabetta Mirra),un adolescente vittima di bullismo e abuso da parte dei compagni di scuola; Angela (Elena Sofia Ricci),una cinquantenne che non sopportando la solitudine si rende succube di un compagno geloso; Alessandra (Chiara Mastalli), violentata dal datore di lavoro e Anna (Gabriella Pession) vittima del compagno narcisista (Francesco Montanari).
Amore rubato ci racconta senza enfasi, ma con estrema naturalezza, di amori malati mettendone in evidenza soprattutto gli aspetti psicologici devastanti per le donne; questi rapporti nascono e si rafforzano molto spesso per mancanza di autostima da parte delle vittime, in una società basata su modelli “finti” di bellezza e di potere. Questo molto spesso porta alla non accettazione della vita vera, reale, che è basata sulla graduale crescita consapevole nell’ambito personale e sociale, ma anche su fallimenti ed errori che inevitabilmente troviamo sul nostro cammino. La giovanissima e talentuosa Elisabetta Mirra, che vanta nel suo curriculum molto teatro impegnato, nell’ambito della presentazione di “Amore rubato” – suo secondo film – ha dichiarato: «Bisogna educare i giovani a portare avanti i veri valori etici, morali e civili, al rispetto dell’altro, alla non violenza, alla parità, ma nel rispetto dei ruoli tradizionali. Alle ragazze della mia età che dovessero trovarsi in una situazione simile consiglio di non avere remore a denunciare l’accaduto senza accettare ricatti».
Il film dovrebbe essere proiettato nelle scuole a scopo didattico, in quanto alla fine lancia un messaggio di speranza e di riscatto. In occasione dell’8 marzo, festa della donna sarà trasmesso in Rai.