Dal 2012 la Città della musica, Ravello, è diventata palcoscenico privilegiato di grandi maestri della scultura: prima Igor Mitoraj con i suoi monumentali “idoli fratturati”, poi Mimmo Paladino con una fortunatissima personale. Una strategia culturale ampio respiro spinge dunque la Fondazione Ravello ad ospitare le mostre dei più grandi artisti contemporanei che oggi vede omaggiare la scultura, inaugurando la mostra dell’ artista Alba Gonzales “Amor Maris – I miti scolpiti”, a cura di Maria Mucciolo.
La Mostra, “Amor Maris – I miti scolpiti”, aperta fino a domenica 18 maggio, si compone di 32 opere, fra marmi e bronzi, di cui 10 monumentali, 4 delle quali dislocate sulla terrazza dell’Auditorium, collegate queste ultime, da un fil rouge fra l’ironia, la denuncia e la speranza, elementi tipici dell’arte di Alba Gonzales. Il figurativo–simbolico di questa straordinaria artista coniuga molti temi della contemporaneità: dal femminicidio alla procreazione assistita; dall’uso della seduttività femminile come strumento di potere all’abuso sull’ambiente; dal vincolo coniugale vissuto come messaggio di eternità alla preghiera verso la Madre Celeste.
«Sono onorata di esporre in una cornice così prestigiosa – afferma l’artista della mostra “Amor Maris – I miti scolpiti” – perché Ravello rappresenta un luogo magico, dove tutto è armonia, in un connubio straordinario di passato e presente. E le mie opere sono imperniate proprio sulla ricerca di un’armonia spirituale ed emotiva la cui conquista pacifichi interiormente: anche quando denunciano le patologie del destino umano, come la guerra, la violenza alle donne, il degrado ambientale prodotto dagli uomini, lo fanno con forme plastiche ed eleganti.»