Ammen, il nuovo film di e con Ciro Villano (prodotto dalla “Green Film”) è la prima pellicola italiana a tornare nelle sale, dopo il lungo lockdown dovuto alla pandemia.
Il film, a metà strada tra la commedia e il dramma, vede al centro della storia, le simpatiche vicissitudini di un prete che, alle prese con i postumi di un incidente automobilistico, perde il senno e coinvolge tutto il paese nelle sue follie. Gli equivoci esilaranti si intrecceranno a profonde riflessioni sull’ambiente e sulle bellezze del Sud, come l’Irpinia e il Cilento, che rischiano di diventare discariche o ricettacolo di malaffari. Ammen, girato tra Montecalvo Irpino e la Napoli multiforme, non è semplicemente un prodotto filmico, ma un omaggio a una terra magnifica, dove la bellezza si sposa alla buona cucina. Un inno cinematografico a un luogo incastonato nel verde, da difendere senza remore.
«Sono orgoglioso – racconta Ciro Villano – di presentare il mio film nella Regione Campania, perché sono orgoglioso del Sud e della Campania e il fatto che abbiam girato le scene tra Napoli e Montecalvo, un paesino in provincia di Avellino, mi inorgoglisce ancora di più. Io sono uno tra i pochi artisti rimasti in Campania, che ama raccontare anche le cose belle e non solo i disagi».
La pellicola sarà distribuita in tutta Italia a partire da questa sera, giovedì 2 luglio e sarà la prima a ritornare in sala dopo la pandemia. Nonostante l’arrivo di questo film nelle sale ci fa ben sperare, sembra però che la ripartenza che concerne il settore cinematografico sia ancora molto lenta e la strada per ritornare alla normalità, ancora lunga e tortuosa: «Andare al cinema in questo periodo – commenta Villano – è bello soprattutto dopo un periodo in cui ci hanno proibito di farlo. Pare che il nostro lavoro sia diventato complicatissimo in Italia. Il cinema è qualcosa di folle, il teatro qualcosa di impossibile adesso da portare avanti. Tutti i settori in Italia stanno ripartendo alla grande, si fanno cortei, manifestazioni di tutti i tipi, però quando si parla di cinema e di arte dobbiamo fare sempre un passo indietro. Viva il cinema e viva la normalità, perché sembra che la normalità solo nel nostro settore non sia consentita. Quindi invito tutti a venire al cinema, perché c’è bisogno che anche questo settori torni alla normalità».
Ciro Villano, otre ad essere interprete, in questa commedia firma anche la regia e la sceneggiatura. «L’idea è nata pensando che in questi paesini così belli e tranquilli, c’è sempre qualcuno che ha lo scheletro nell’armadio e magari il prete del paese si sveglia una mattina e chiede in pubblico ad uno dei suoi fedeli come si sta evolvendo quella situazione che gli aveva raccontato in confessionale. Questa l’idea che mi ha spinto a scrivere questa sceneggiatura».
Il ruolo di protagonisti è stato affidato a Davide Marotta e Maurizio Mattioli. Tra gli altri attori figurano Elisabetta Gregoraci, nel ruolo della moglie del sindaco del paese, Tommaso Bianco, che ha lavorato con Eduardo De Filippo e Luciano De Crescenzo, Gianni Parisi, tra i protagonisti dell’ultima serie di “Gomorra” su Sky, Simone Schettino tra i comici di “Made in Sud” e Ivan Boragine.
«La scelta degli attori – continua il regista – è avvenuta poiché io amo lavorare con persone che conosco. Venendo dal teatro, mi sono abituato ai ritmi della commedia e ho scelto attori che con la commedia ci vivono. In più abbiamo preso la gues star extracomunitaria, romana, Maurizio Mattioli, un attore che rappresenta la commedia proprio in sé. Poi abbiamo scelto la bellezza di Elisabetta Gregoraci. Essendo io un campanilista ho voluto per la maggiore un cast composto da attori napoletani».
Maurizio Mattioli: «Con Ciro Villano ci siamo conosciuti tempo fa perché dovevamo fare uno spettacolo teatrale, ma non l’abbiamo mai fatto. Poi improvvisamente è arrivata questa proposta. Mi sono molto divertito. Interpretare il ruolo del prete mi è piaciuto davvero tanto. La location è stata strepitoso come anche il cibo. Questo è sicuramente un momento difficile per il cinema, non c’è dubbio, per tutti è difficile. Quando parliamo di cinema non parliamo solo di attori. Il cinema è fatto da tante persone, come elettricisti, macchinisti, tecnici, assistenti e molti hanno una famiglia. Il mio appello è rivolto a tutti affinché il cinema e tutto ciò che ne consegue non diventi l’ultima ruota del carro, speriamo di no, ma siamo su quella strada».
Davide Marotta: «Ringrazio i Produttori, Ciro Villano e tutti quelli che hanno lavorato a questo progetto, tra l’altro sono molto felice perché ho avuto l’onore di fare questo film con un pezzo di storia del cinema italiano che è Maurizio Mattioli. Questo per me non è stato un lavoro ma un vero e proprio divertimento. Il popolo di Montecalvo ci ha accolto benissimo, a partire dal Sindaco ai bambini e a tutte i cittadini. Mi auguro che il film abbia un ottimo riscontro… Ammen pure per me!».
Le musiche di Ammen sono stata curate da Sal Da Vinci. «Questo Ammen lo dovremmo in qualche modo evocare ogni volta che pensiamo che tutto sembra così difficile e strano. La vita è un bene prezioso e dobbiamo ringraziare il cielo che oggi sia un giorno in più che ci viene regalato, quindi per tutti noi che sia veramente una vita speciale. Ho avuto il piacere di lavorare a questo progetto che arriva nelle sale a luglio, e dopo quello che abbiamo vissuto. Tutto questo dimostra la voglia, la forza e la determinazione della produzione, di Ciro Villano e di tutto il cast, di riprendere con tutte le forze il lavoro e soprattutto coinvolgere il pubblico. Mi auguro che questo film possa avere la visibilità che merita. Da parte mia sono contento di aver apportato un mio piccolissimo contributo attraverso la mia musica».