“Amado mio” con Rosalba Di Girolamo al Teatro Instabile Napoli, gioiello architettonico sito nel centro storico di Napoli con la direzione artistica di Gianni
Sallustro e Marcello Radano.
“Amado mio” è tratto dai “Quaderni rossi” diari segreti, pubblicati postumi nel 1982, di Pier Paolo Pasolini , in parte autobiografico, iniziato dall’ autore nel 1946 che
racconta soprattutto le sue difficoltà , la disperazione e solitudine adolescenziale per la sua diversità che vive come una colpa, un’ ossessione, con la paura di non essere
accettato.
“-Ho deciso di mettere in scena Amado mio – ha dichiarato Rosalba Di Girolamo- partendo dai Quaderni Rossi (tormentato monologo interiore dell’autore) e da una
mia accurata ricerca personale sulle sue lettere che indirizzava ad amici d’ infanzia che sono state tenute segrete per molto tempo.
La mia profonda ammirazione per la poetica di Pasolini, le cui tematiche sento profondamente sulla mia pelle, mi ha permesso di mettere in scena questo spettacolo con il quale intendo omaggiare uno
dei più grandi poeti del Novecento.
Mi sono avvicinata con umiltà , in punta di piedi a questo grande poeta per cercare di valorizzarne l’opera e la figura , al fine di farlo conoscere al pubblico in una veste privata inedita”.
Rosalba Di Girolamo ci conduce con “Amado mio” in un viaggio immersivo di 100mn nella vita e poetica di Pasolini per cercare di carpirne l’essenza umana più profonda,
lontana da facile retorica e giudizi affrettati discriminanti sull’ intellettuale più discusso del Novecento Italiano.
Le parole di Pasolini ancora oggi continuano a far riflettere, sono di grande attualità.
Fu vittima sacrificale della borghesia bigotta dell’ epoca, un personaggio scomodo, un precursore dei tempi, un uomo poliedrico,
anticonvenzionale.
Il diario ripercorre le dinamiche della vita di Pasolini:
il suo immenso amore per la madre, la sua gioventù nomade in giro per l’ Italia, i primi turbamenti adolescenziali, la morte del fratello che lo ha profondamente segnato, l’amicizia con una giovane
violinista che gli fa conoscere la musica di Bach,
la delusione del padre che scopre la vera natura del figlio, la consapevolezza della sua diversità che lo spinge a liberarsi da una continua mistificazione in favore di una sincerità assoluta , la sua avversione
per l’ ipocrisia borghese , il desiderio di essere libero di pensare e agire, il suo ossessionante bisogno di amore.
“Amado mio” è arricchito da un breve documentario sul film “ Uccellacci e uccellini” del 1966 con Ninetto Davoli e Totò diretto da Pier Paolo Pasolini , che vuole essere
con uno stile fiabesco- metaforico simbolo del pensiero marxista dell’ autore , che è stato fortemente attaccato per la sua ideologia.
Amado mio di Rosalba Di Girolamo è uno spettacolo che riesce a essere la summa del pensiero di Pasolini , puntando all’essenzialità nel significato più alto del
termine, nel rispetto della rappresentazione di sentimenti profondi che non sfuggono a uno spettatore attento.
La musica di Beethoven e di Bach fa da contrappunto allo spettacolo enfatizzando , impreziosendo i sentimenti presenti in
un testo già armoniosamente congegnato.
Merito di Rosalba De Girolamo è quello di aver dato il suo prezioso contributo alla realizzazione di uno spettacolo delicato, intimista, con una recitazione misurata, mai
sopra le righe, ma allo stesso tempo appassionata e partecipativa.
Ancora una volta Rosalba De Girolamo si conferma attrice attenta e rappresentativa di un Teatro
inteso come luogo dell’anima , scambio simbolico tra pubblico e attore , purtroppo sempre più raro nella società attuale.
Da vedere sicuramente.