Álvaro Rico, l’attore spagnolo divenuto famoso grazie al ruolo di Polo nella serie “Élite”, uno dei prodotti di punta di Netflix, si è concesso qualche giorno di vacanza in Italia, partecipando come ospite alla decima edizione del Social World Film Festival. Per l’occasione noi di Mydreams abbiamo scambiato quattro chiacchiere con lui.
Nella terza stagione della serie “Élite”, Polo, il tuo personaggio, muore cadendo da un balcone di una discoteca. Ti dispiace che sia uscito di scena?
«Da attore penso che nell’arco delle tre stagioni sia stato raccontato tutto su Polo. Quindi non sono dispiaciuto che il mio personaggio sia uscito di scena. È stata una decisione comune con gli ideatori di Élite. Volevo finire con la morte di Polo, un regalo per me e per il personaggio. Inoltre avevo voglia di dedicarmi ad altro e vedere cosa mi avrebbe dato il futuro dopo questa serie».
Quanto è stato difficile lasciare i tuoi compagni di viaggio? Sei rimasto in contatto con loro?
«Non è stato facile lasciare i mie compagni di lavoro, con i quali ho vissuto molte cose, alcune molto belle. Sono rimasto in contatto con tutti loro, abbiamo un rapporto stupendo. Con Miguel, ad esempio, siamo molto amici».
Cosa puoi dirci del tuo ruolo nella serie El Cid?
«Si tratta di un progetto che ho registrato mentre finivo élite. Mi è piaciuto moltissimo. Interpretare un guerriero dell’undicesimo secolo, quindi un personaggio diverso, devo dire che è stato bellissimo. Il cast è fantastico e sono molto contento di essere potuto entrare nel suo mondo».
Che personaggio ti piacerebbe interpretare?
«Molti. Sono un privilegiato perché da quando ho fatto Elite non mi sono fermato. Se posso chiedere ancora qualcosa a questa professione, mi piacerebbe fare una commedia, perché mi piace molto questo genere, sento che mi appartiene. Inoltre mi piace raccontare storie del popolo che sono nascoste, ma che io conosco perché vengo da lì. Insomma mi piacciono molte cose».
In Élite si affrontano tematiche sociali importanti. Quale ti è piaciuta di più e quale tematica ti piacerebbe raccontare in futuro?
«Non ne ho uno in particolare. Élite tocca molti temi, la società richiede di trattarli. Mi piacerebbe ad esempio parlare di razzismo. Scegliere un tema in particolare piuttosto che un altro significherebbe svalutare gli altri. L’umanità ha capito molto poco. Ascolto molto spesso che dopo la pandemia usciremo più forti, ma per me è follia. Il mio vicino è preoccupato perché non sa come vivere. Chi uscirà più forte? Non voglio essere pessimista ma lo penso».