In occasione delle celebrazioni in atto nel 2014 per l’Anno Eduardiano, e dal rapporto simbiotico che ALTO FEST ha con la città di Napoli, nasce il desiderio di rendere omaggio al “primo cittadino” della città concreta, punto di partenza e ispirazione permanente dell’opera di Eduardo De Filippo, scomparso 30 anni fa.
Dunque il festival ALTO FEST lancia una chiamata pubblica a tutti quegli autori, attori, studiosi di Eduardo, che abbiano al loro attivo una propria opera o un breve intervento artistico ispirato ad Eduardo, al suo lavoro, ai suoi temi, alla sua lingua. Le proposte confluiranno in una composizione di Interventi Eduardiani, disseminati negli spazi domestici e privati donati dai cittadini del quartiere Sanità, presentati durante le mattinate del festival, dal 22 al 27 settembre 2014; e messi a confronto con il tema di questa IV edizione di ALTO FEST – Rewriting Spaces – durante il simposio di domenica 28 settembre.
Gli interventi selezionati saranno coordinati da una artista designato dalla Direzione Artistica del Festival, e da un membro di TeatrInGestAzione. Così il Festival ha immaginato di rendere omaggio a Eduardo, riunendo le voci di quegli artisti e studiosi che sono prima di tutto cittadini, che vivono concretamente la città, componendole in una “cantata eduardiana”, che possa evocare la dimensione corporea e universale dello spazio cittadino ispiratore dell’opera di Eduardo. ALTO FEST, giunto alla sua IV edizione, è un Festival Internazionale d’Arti Performative e Interventi Trasversali inaugurato nel luglio 2011, totalmente costruito “dal basso”, insieme ai cittadini di Napoli che nelle loro case, e/o spazi privati di altra natura (garage, cantine, botteghe artigiane, palestre), ospitano spettacoli di teatro, danza, musica, opere di arte visiva, interventi trasversali, interdisciplinari, a carattere fortemente innovativo, che offrono uno sguardo sulle estetiche contemporanee internazionali.
DARE LUOGO è il principio a cui si accompagna fin dalla sua nascita. Dare luogo evoca il principio del dono, sul quale il festival si regge, ma anche l’iniziativa consapevole, la scelta, presupposta a questo dono. Dare luogo indica inoltre la direzione estetica delle opere e degli interventi che Alto Fest genera e accoglie: interventi nati da un dialogo singolare con gli spazi che li ospitano, destinati a far emergere il luogo altro, il luogo possibile dentro, attraverso le pieghe di spazi già abitati, risignificando forme, oggetti, usi, già praticati, già disposti alle relazioni e alle azioni che accolgono quotidianamente.
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