Quartiere Flaminio di Roma: è qui che nasce il MAXXI il Museo nazionale delle arti del XXI secolo, prima istituzione nazionale dedicata alla creatività contemporanea. Uno spazio ideato come un’oasi per l’arte contemporanea ed un posto da vivere a 360 gradi; i grandi spazi esterni, che accolgono installazioni frutto di un concorso architettonico, sono concepiti come uno spazio per accogliere le persone, farle sentire a casa ma al contempo a stretto contatto con l’arte contemporanea. Proprio questa branca dell’arte è la regina indiscussa, ma è ‘trattata’ e resa fruibile a tutti perché sempre accogliente mai respingente e difficile da comprendere. Oggi più che mai l contemporaneo viene visto con una sorta di diffidenza perché troppo spesso si definisce così anche qualcosa che arte non è; non qui non in questo luogo dove la tecnologia moderna consente proiezioni multiple in tutte le sale, passeggiate multi sensoriali, dove lo spettatore è seguito in ogni spazio dallo sguardo attento e discreto di tanti ragazzi addetti alla sorveglianza che mostrano un’efficienza e solerzia impagabile.
Tutto funziona bene; già dal desk di accoglienza, in tutte le sale ci sono brochure che spiegano in due lingue cosa è presente in quegli spazi.
Nel Museo di Architettura convivono due anime distinte, quella che procede verso la storicizzazione dell’architettura del XX secolo e quella contemporanea che vuole rispondere agli interrogativi del presente, interpretando le aspettative della società attuale. Museo storico e museo contemporaneo, quindi, in cui passato e attualità si intersecano, adottando di volta in volta le forme e i modi utili a sviluppare un percorso di conoscenza, ad analizzare tendenze e personalità, modelli culturali e comportamenti sociali.
Il MAXXI Architettura è museo, archivio, biblioteca e mediateca (MAXXI ricerca); le collezioni del MAXXI Architettura, curate e gestite dal Centro Archivi, comprendono modelli, disegni, fotografie e documenti che, in forme diverse, rappresentano la complessità materiale e concettuale dell’architettura attraverso i suoi processi evolutivi: dalla produzione ideativa, alla realizzazione fisica, all’uso e al suo inserimento nel contesto fisico e culturale.
La qualità degli artisti presenti è molto alta, in particolare la collezione permanente. In questo allestimento, con oltre 30 lavori d’arte (dipinti, sculture, installazioni, video, fotografie) e 21 progetti di architettura (disegni, modelli, fotografie, documenti vari che raccontano la storia di ciascun progetto), presenta la collezione del MAXXI in un percorso espositivo che comprende lavori di grandi maestri del ‘900 e giovani artisti e progettisti, alcuni dei quali esposti per la prima volta.
In occasione dell’inaugurazione di Triumphs and Laments, il grande progetto di William Kentridge sulle sponde del Tevere realizzato da Tevereterno, il MAXXI rende omaggio al grande artista sudafricano con l’esposizione dei sei lavori che fanno parte della Collezione permanente del museo: a partire dal grande arazzo di North Pole Map (2003) in cui grandi personaggi in cammino evocano il viaggio della vita ma anche le migrazioni dei popoli Preparing the flute (2004 – 2005) ripropone in scala la scenografia del Flauto Magico di Mozart con regia di Kentridge presentato al Teatro dell’Opera di Bruxelles nello stesso anno, in una rilettura conciliativa di arte e teatro come strumenti di rigenerazione. Ancora teatro in Zeno Writing (2002), video installazione fatta di ombre, animazioni, accumulo di immagini, musica che si ispira al famoso personaggio di Italo Svevo. I carboncini di Flagellant (1996-1997) e Untitled (2001) presentano una riflessione sul corpo a cui Kentridge dedica molta attenzione, poiché diventa strumento di racconto per il tema della sofferenza e del disagio della condizione umana nei confronti del potere. Infine Cemetery with Cypresses, 1998, carboncino ispirato a Il ritorno di Ulisse di Claudio Monteverdi, ambienta il ritorno dell’eroe acheo in un ospedale di Johannesburg.
Da non perdere (fino al 6 novembre) al piano terra del maxxi la mostra HIGHLIGHTS / VISIONS; in essa partendo da una percezione, gli artisti e gli architetti in mostra modificano il modo di vedere, sentire e interpretare la realtà, grazie al sostegno della scienza, della tecnologia, dell’arte, della cultura e della politica. Sou Fujimoto*, Michelangelo Pistoletto, Paolo Soleri, Luca Vitone, Franz West e Chen Zhen traggono ispirazione da una continua necessità di trasformazione. Le loro poetiche seppur differenti, hanno in comune la tensione verso una realtà rinnovata, in cui natura e artificio convivono in armonia.
Un mondo da scoprire, vasto e articolato, che ci fa sentire fieri di essere italiani.
Ricordiamo che MAXXI è gestito da una Fondazione costituita nel luglio 2009 dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e presieduta da Giovanna Melandri. Da dicembre 2013 Hou Hanru è il Direttore Artistico del museo, di cui fanno parte il MAXXI Architettura, diretto da Margherita Guccione, e il MAXXI Arte, diretto dal 2016 da Bartolomeo Pietromarchi.
Per info e approfondimenti: www.fondazionemaxxi.it