Alex Damiani è stato il volto di successo dei fotoromanzi che negli anni ’70 ha fatto sognare molte donne. Negli anni ‘80 abbandona la sua carriera di attore e si dedica alla musica. Incide i suoi primi tre singoli con l’etichetta Emi, partecipando a diversi festival, tra cui anche quello internazionale di Viña del Mar in Cile, e prendendo parte anche a diversi film italiani. Oggi, Alex Damiani continua la sua carriera di cantante. Lo abbiamo incontrato e intervistato alla terza edizione del premio Il Sognatore, evento istituito dal giornale Lo Strillo, dove è stato premiato con questa motivazione: «Ad Alex Damiani, chè nel suo percorso professionale è stato interprete famoso di “fotoromanzi”, dando vita ai “sogni di carta” delle tante ragazze italiane che, a partire dagli anni’60, sognavano di diventare partner delle grandi storie d’amore di cui lei è’ stato un protagonista».
Ha ricevuto il premio Il Sognatore a Napoli. Lei si definisce un sognatore?
«Io mi reputo un pessimista di natura, mentre i sognatori sono ottimisti. Posso dire che sognare è uguale a sperare, l’amore è il motore del mondo e i sogni fanno vivere di speranza e danno il carburante alla vita, ai pensieri e al modo di cercare di vivere il quotidiano evitando un sacco di problemi e di violenze. Anch’io ho i miei sogni, vorrei che ci fosse un mondo migliore. L’uomo, in meno di cento anni, ha quasi distrutto questo pianeta ed io ho fatto questa denuncia anche in una canzone. Il mio sogno è avere un pianeta pulito, dove gli animali siano rispettati. Quando vedo i filmati di maltrattamenti agli animali, inorridisco. Ci sono gli uomini buoni e uomini violenti che ammazzano per odio, per divertimento. Il mio sogno è diventare un uomo invisibile per fare piazza pulita di tutti i cattivi».
Ha continuato a fare musica, mettendo da parte la professione da attore. Come mai questa scelta?
«Non vorrei essere polemico, ma a quei tempi, quando ero ragazzo, il cinema era in mano a determinate persone che non ti facevano entrare. Bisognava scendere a certi compromessi, ma ho deciso di non accettare».
Lei veniva dal successo straordinario dei fotoromanzi…
«Il cinema è un’altra storia».
Lei era un personaggio noto, più facile anche da “usare” nei film. Ancora oggi, anche chi non sa recitare, viene catapultato allo sbaraglio in qualche film…
«Lo so, ma è una questione di conoscenze e anche politica. Ciò che sono riuscito a raggiungere nella mia carriera è stato grazie al sudore della mia fronte e basta, senza scendere a compromessi o altro. Naturalmente, se oggi mi proponessero di fare cinema, lo farei molto volentieri. Adoro il cinema, sono un drogato dei bei film, è una droga bellissima».
Un’altra domanda sul suo passato: c’’era rivalità tra voi attori per le copertine dei fotoromanzi?
«No, non c’era, la Lancio era una famiglia e gestiva tutto nel migliore dei modi».
Ritornando alla musica, pensa di pubblicare un disco?
Oggi, anche nella musica, è diventato tutto difficile, perché in Italia già chi ha superato l’età di ventotto anni è considerato vecchio per fare musica, infatti, vanno di moda gli adolescenti che a quattordici anni hanno il biberon e cantano con poca o nessuna esperienza. È tutto in mano ai talent e ai reality. Anche un artista che ha grande background o una bella storia da raccontare, non gli è concesso uno spazio e quando c’è un entourage lavora soltanto quello e non ti fanno entrare. Gli autori si sono persi. Vedo questi ragazzi di oggi che compongono loro la musica, ma solo alcuni sono validi, tanti altri no. Ammiro tantissimo Tiziano Ferro, Cesare Cremonini, invece, questi ragazzi che escono dai reality o dai talent, musicalmente non hanno un quid, a parte i The Kolors che reputo la perfezione della musica, perché sono veramente bravi».
Prossimamente sarà in tour, come sarà strutturato lo spettacolo che presenterà?
«Sto organizzando la tournée per quest’estate con un gruppo dal vivo. Saremo più artisti sul palco ed io propongo i miei vecchi successi, qualche cover e qualche brano nuovo che ho composto».
Nuovi brani che si possono ascoltare su qualche piattaforma musicale?
«Alcuni miei brani sono su YouTube e c’è uno in particolare cui tengo molto e s’intitola Sospesi ad un filo, una denuncia a tutti i potenti del mondo, un brano che ho composto un po’ di tempo fa e mi sono deciso di metterlo in rete accompagnandolo con un filmato che io stesso ho montato».