Alessandro Cosentini, classe 1986, è Vincent Saint Germain nella soap opera Centovetrine, figlio di Emma (Galatea Ranzi) e Cedric (Enrico Lo Verso) e nipote di Ettore Ferri (Roberto Alpi). Centovetrine segna l’esordio alla carriera di Cosentini, subito dopo aver conseguito il diploma presso l’Accademia d’arte drammatica Silvio D’Amico. Alessandro Cosentini di recente ha partecipato alla quarta edizione dell’European Soap Fan Day in rappresentanza di Centovetrine, premiata per l’occasione come Migliore Soap Italiana 2014.
Di recente sei entrato a far parte della grande famiglia di Centovetrine nel ruolo di Vincent Saint Germain. Come sei arrivato al provino?
«La mia agenzia mi ha dato la possibilità di partecipare al casting. Sentivo di aver fatto un bel provino e aspettavo una risposta positiva al più presto. Fortunatamente è arrivata dopo qualche giorno. Questa è la mia prima esperienza attoriale e non vedevo l’ora di cominciare.»
Hai avuto problemi ad inserirti in un contesto già avviato come quello di Centovetrine?
«Assolutamente no. Mi sono subito sentito a casa. Per me Centovetrine è davvero come una famiglia. Dal personale tecnico a quell’artistico, mi hanno aiutato tutti fin dal primo momento. Sul set si respira aria di rispetto e cordialità. Mi sento molto fortunato ad aver trovato questo tipo di ambiente. Il mio personaggio è nella serie da poco, ma i primi risultati si vedono e sono molto soddisfatto.»
Ti piace il ruolo di Vincent Saint Germain?
«Sì. È positivo, schietto, un personaggio a cui piacciono le sfide, che non si dà mai per vinto, cerca sempre di far capire cosa è giusto e cosa non lo è. Insomma riesce a darmi molti stimoli, sia per quanto riguarda la storia, la sua famiglia, il rapporto conflittuale con il padre e la madre, sia per l’aspetto psicologico di Vincent.»
Quando e come hai deciso di intraprendere la carriera di attore?
«Ho deciso di dedicarmi alla recitazione da quando mi sono trasferito da Cosenza a Roma, con esattezza sei anni fa. Sono andato via dalla Calabria con l’esigenza di voler cambiare vita. Nel momento in cui ho messo piede nella capitale, ho provato ad entrare presso l’Accademia d’arte drammatica Silvio D’Amico e dopo un paio di tentavi con esito negativo, alla fine ci sono riuscito. Da quando ho cominciato a frequentare l’accademia, ho capito veramente cosa significasse per me il mondo della recitazione e cosa comportasse questo tipo di scelta. Prima di arrivare a Roma, devo dire che ero inconsapevole di quello a cui stavo andando incontro. Solo quando ho cominciato a studiare, vivendo in prima persona questa esperienza, l’ho capito realmente. »
Hai già delle idee chiare sul tuo futuro? Pensi di dedicarti anche al cinema, al teatro o di continuare con la televisione?
«Essendo giovane prenderò tutto quello che mi sarà proposto. Se mi dovesse arrivare l’occasione di interpretare anche un piccolo ruolo in un film, mi sentirei molto fortunato.»
Un regista che stimi particolarmente?
«In Italia i registi che riescono a trasmettermi delle forti emozioni e a cui mi sento più vicino a livello artistico e anche umano sono Matteo Garrone e Paolo Sorrentino. Quando vedi un loro film percepisci la loro libertà di pensiero, indipendenza e si evince che il regista ha il controllo completo su ogni minimo particolare del film e che difficilmente si lascia influenzare da quelle che sono le mode del momento.»
Attori invece?
«Conosco a memoria tutti i film di Jim Carrey, io sono Jim Carrey (ride n.d.r). Potrei interpretare qualsiasi battuta di un suo film. Lo seguo fin da piccolo. È uno di quegli attori che riesce a catturarmi davanti allo schermo e non mi annoia guardare lo stesso film. Infatti , non vedo l’ora di vedere “Scemo più scemo 2”, anche se dal trailer non si potranno sperare dei livelli come il primo, che a mio riguardo è un capolavoro assoluto. In Italia credo che Elio Germano è quello che considero un modello da seguire, poiché sarebbe in grado di farti apprezzare anche un copione scritto male.»
Nel tempo libero di cosa ti occupi?
«Suono la chitarra ed ho composto già diverse melodie di musica leggera a computer. Insieme a cugini e parenti abbiamo messo su un gruppo e speriamo di poterci esibire e far conoscere la nostra musica, i nostri testi. »