Standing ovation per la presenza di Alberto Angela al Teatro Augusteo di Napoli (Piazzetta Duca D’Aosta). Lo scrittore e divulgatore scientifico, nonché paleontologo più acclamato del momento, è stato accolto da una platea delirante di appassionati, che hanno scelto di trascorrere le prime ore di una domenica di dicembre, in compagnia della sua presenza. Un vivace omaggio alla storia che genera cultura, alla cultura che espande i luoghi. Napoli si è immersa nello spazio storico ed antropologico celebrato da Alberto Angela, che ha travolto la sala, con la sua saggia sapienza, alternata da una piacevole ironia. L’occasione è stata quella della presentazione del suo ultimo lavoro editoriale: “Cleopatra-La Regina che sfidò Roma e conquistò l’eternità”. Una personalità appassionante quella di Alberto Angela, che ci ha trasportato con viva immaginazione, nel racconto di una figura emblematica, Cleopatra. Una donna dal fascino esotico, della quale, come lo scrittore conferma, ci è stata tramandata un’immagine sbagliata. Una donna immaginata in veste di conquistatrice per le sue doti fisiche, ma che sarebbe dovuta essere esaltata, in modo particolare, per la sua intelligenza. Cleopatra era una donna colta. Nata ad Alessandria d’Egitto, si caratterizzava per i tratti somatici di natura ellenica, dunque dalla caratterialità greca. Un profilo corporeo dalle linee piccole, sia in altezza quanto nelle forme, dalle definizioni minute. Definita da un volto spigoloso, pare soprattutto nella forma del naso. Eppure la sua bellezza era scandita in modo proporzionale alla sua intelligenza. “Cleopatra non era bellissima ma seduceva con la sua intelligenza”. E’ così che Alberto Angela ci ha trasportati in uno scenario dell’antichità, donandoci con l’arte della sua parola, un immaginario visivo della donna che cambiò la storia di Roma. Cleopatra era un’accentratrice. La sua voce era dolcissima e con le sue parole sapeva arrivare dritto al cuore di chi ascoltava. Cleopatra mentre parlava sapeva equilibrare nella comunicazione la sua respirazione e guardava negli occhi le persone, al momento giusto. “Il frutto più bello dell’Ellenismo”. E’ così che Alberto Angelo, invoca ed osanna la protagonista del suo libro, che sviscera in modo attento, curioso e con caratterialità magistralmente storiche, nella sua interezza. Una figura dunque, quella di Cleopatra che coinvolse in modo travolgente e nel contempo struggente, tre importanti uomini della storia. Giulio Cesare, Antonio ed Augusto-Ottaviano. Tra imponenti rappresentanti dell’Impero Romano, intorno a cui è ruotata la crescita storica e mitologica della figura di Cleopatra. Intrisa di stupori e dinamiche di ampia ribellione. Una donna scaltra, che riuscì attraverso l’arte della comunicazione e la potenza del suo sguardo, ad ammaliare ciascuno degli Imperatori. Una storia che svela però, nel corso degli intrighi, un epilogo dalla “feroce” tristezza. Ed è su quest’onda che intreccia vivacità descrittiva e amplificazione enigmatica dei fatti, che Alberto Angela, ci fa rivivere un periodo segnato dal fascino e dal mistero di Cleopatra e dei suoi folli amori. Del modo in cui essi stravolsero, quasi come con una scacchiera, i fatti storici dell’antica Roma. Un percorso, di cui lo scrittore ha voluto omaggiare attraverso l’enfatica presentazione il territorio di Napoli a lui tanto caro. In una chiave di lettura che ci conduce a cogliere quanto la figura di Cleopatra fosse, quella di una donna che anticipò i tempi. Una soggettività moderna, in un epoca antica.
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