Ho pensato – dice Gianni Sallustro direttore artistico dell’Accademia Vesuviana del Teatro e Cinema – di creare, con la collaborazione di Roberta D’Agostino, una breve rassegna di spettacoli ed eventi da realizzare al Tin, luogo dalle mille suggestioni. Saremo infatti, come Accademia Vesuviana del Teatro e Cinema, da quest’anno attivi all’interno del Teatro Instabile di Napoli sito in vico Fico Purgatorio ad Arco in maniera continuativa con spettacoli, stage e tanto altro ancora”.
Dalla collaborazione tra la Talentum production di Gianni Sallustro e il T.i.n. nasce la rassegna che prende il via il 21 dicembre alle 18.00 con la doppia presentazione dei libri editi da “Il quaderno Edizioni”: “Il peso delle parole” di Gemma Tisci e “Ti presento Francesco” di Leonardo De Lorenzo. Nel suo libro Gemma Tisci fa una lunga riflessione sulle parole e sui silenzi che spesso parlano. Parole dette, parole scritte, parole che si dissolvono nel vento un attimo dopo essere state pronunciate. Parole granitiche che arrivano a schiacciare l’anima e che si fermano nel cuore. […] quelle parole pur arrivando al mio cuore e alla mia mente come qualcosa di familiare, non erano più mie. Non era più il mio stato d’animo a parlare e di conseguenza avevano un peso diverso, se non per l’intima sostanza del significato che ancora mi apparteneva. Quell’insieme di parole, in quel momento hanno toccato altre corde del mio essere ed erano diventate parole d’altri, diventando cosa d’altri. Con l’autrice intervengono Stefania Spisto (presidente casa editrice “Il Quaderno edizioni”) e Paola Laudadio (editrice). Gli interventi musicali sono a cura di Pierpaolo Russo, Giulio Pipelnino, Elisabetta Vilni. Gli interventi recitati sono a cura di Gianni Sallustro con Armando Abagnale, Fortuna Annunziata, Antonio Boccia, Anna Carrabs, Conny Cozzolino, Antonio Pio Del Vecchio, Giovanni Dello Iacono, Helena Fabbrocini, Giuseppe Ferraro, Chiara Iervolino, Luca Prisco, Camilla Sarnino, Sonia Tagliaferro.
Leonardo De Lorenzo racconta la storia di Francesco, oggi ragazzo 20enne carrozzato, tetraplegico. All’età di cinque anni si è ammalato di un tumore pediatrico raro, molto aggressivo. Francesco, ha affrontato tutta la trafila terapeutica insieme ai genitori in un anno denso di avvenimenti, di momenti drammatici ma anche di momenti di gioia. Il padre Leonardo De Lorenzo, racconta la storia di malattia e disabilità in maniera cruda, senza filtri ma senza mai abbandonare la “luce” e quel senso di speranza e serenità che traspare chiaramente dal racconto, alternando momenti di riflessione sul tema della disabilità e della propria quotidianità al fianco di Francesco. Quindici anni di vita, intensi e ricchi di emozioni. Gli interventi musicali sono a cura di Giulio Martino, Isabella Parmiciano, Silvia Fasciano, Gianfranco Coppola.
Il 30 dicembre alle 18.00 sarà la volta di “Le felicissime peripezie di Pullecenella Cetrullo” spettacolo già vincitore del Fringe festival con la regia di Gianni Sallustro e da un’idea di Michele Del Grosso. Si tratta di uno spettacolo divertente, godibile, moralistico ed adatto ad un pubblico di età variegata: sia ai bambini, sia a chi fanciullo non lo è più da un pezzo. In esso vi è l’intreccio dei personaggi che in una girandola di situazioni diverse prendono spunto da caratteri ben precisi, “copiati” dalla realtà quotidiana, nella quale – lo sappiamo – simili personaggi esistono davvero contribuendo a comporre il bizzarro e vario mosaico della vita. Interessanti i diversi linguaggi adoperati nello spettacolo: un dialetto quotidiano realistico usato normalmente in città per mettere in risalto una realtà quotidiana di oggi come cinquecento anni fa; un linguaggio molto vicino alle forme melodrammatiche, soprattutto nelle scene più teatralizzate; un linguaggio tipico della tradizione contadina e un linguaggio corporeo, mimico e gestuale che contraddistingue i vari personaggi di quest’opera. La costruzione dei personaggi sarà il frutto di un allenamento vocale, e corporale, che fanno parte proprio di quel training che contraddistingue la formazione attoriale.
Sabato 5 gennaio alle ore 11.30 ci sarà “Guarda che luna” uno spettacolo di burattini per festeggiare l’Epifania 2019 realizzato da Paola Romano.
Domenica 6 alle ore 11.30 si terrà la presentazione-spettacolo del libro di Gianfranco Coci e Antonio Tricomi “Bob Dylan, parliamone” (Guida editori, 104 pagine, 10 euro). Intervengono Antonio Tricomi, giornalista di “Repubblica” e co-autore del libro con la giornalista Roberta D’Agostino. Sarà la musica dal vivo di Valerio Bruner, che eseguirà – voce, chitarra e armonica – alcuni tra i più famosi brani di Dylan, a duettare con le parole di Tricomi. Il libro, il secondo che Gianfranco Coci ed Antonio Tricomi hanno dedicato a Dylan, è diviso in due parti, una strettamente biografica e una di approfondimenti sui rapporti del grande artista americano con la musica, la letteratura, il cinema, l’arte, la religione, la politica, la filosofia. Una nuova occasione per ricordare il poeta e scrittore Gianfranco Coci a poco più di un anno dalla sua morte. Il libro: Ha 77 anni e da quando ne aveva 18 è in giro per il mondo a scrivere e cantare canzoni. Ha vinto l’Oscar, il Pulitzer, il Nobel. C’era prima dei Beatles e c’è ancora. Ha tenuto migliaia di concerti e venduto decine di milioni di dischi. Bob Dylan, parliamone. Prefazione di Luigi Caramiello.
La rassegna si conclude il 19 gennaio ore 20.00 con “Lo magnifico cunto”adattamento di Gianni Sallustro da “Lo cunto de li cunti” di G. B. Basile. Si tratta della favola di Cenerentola nella sua prima versione napoletana scritta, alla quale poi attinsero Perrault e gli altri favolisti successivi al Basile. Lo spettacolo ha inizio con un prologo atto ad introdurre la storia di Cenerentola. Alla fine di questo prologo Cenerentola è rimproverata dalla matrigna. La matrigna sfoga nervosamente le sue ansie con Cenerentola, dovendosi recare con le figlie al ballo del re. Arriva una pettinatrice (a’ capera), la quale pettina la matrigna e costei nel farsi pettinare racconta la propria vita e confessa di aver avuto una moltitudine di mariti tutti morti nella prima notte di nozze. La pettinatrice va via e la matrigna invita la figlia prediletta, Patrizia, a vestirsi. Patrizia sarà vestita grottescamente da alcuni sarti magici. Si sente il rumore di una carrozza, arriva il cocchiere Don Pedro con i suoi due aiutanti, Sarchiapone e Sarchiaponcino, che condurrà la matrigna e sua figlia al palazzo reale. Cenerentola rimane da sola a sfogare la rabbia che ha dentro.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti