In scena, al Teatro Nuovo di Napoli, I Vicini scritto, diretto e interpretato da Fausto Paravidino, e con Iris Fusetti, Davide Lorino, Barbara Moselli e Sara Putignano; una produzione del Teatro Stabile di Bolzano, con l’organizzazione e la distribuzione di Nidodigrano/Coop. CMC (repliche fino a dom. 20 Marzo).
Commissionato dal Théatre National de Bretagne, I Vicini è uno spettacolo sulle nostre paure, immaginarie o reali che siano. Un lui e una lei che vivono insieme, si sentono minacciati dall’arrivo dei nuovi vicini di casa, che rappresentano tutto quello che è fuori di noi e ci spaventa. Tra le due coppie, il fantasma della vecchia vicina di casa. “I Vicini – spiega Paravidino – è forse uno spettacolo sulla paura tout court: la paura di ciò che non conosciamo, inspiegabile, irrazionale, la percezione dell’estraneo come ignota minaccia, che penetra proprio là, dove crediamo di poterci ritenere al sicuro, nel nostro rifugio, nella tana, nella caverna primordiale”. Con tinte noir, non rinunciando a toni da commedia, lo spettacolo si incentra sui temi della coppia, della casa, della famiglia.
La regia di Fausto Paravidino è attenta e competente nel sottolineare i vari passaggi della commedia. Particolarmente indovinati i momenti da brivido in cui il sovrannaturale irrompe, ricalcando un po’ un certo cinema francese anni ’40. Ciò che dispiace è la parte finale in cui proprio il sovrannaturale viene disvelato, con tanto di fantasma che si materializza in carne ed ossa. Meglio sarebbe stato lasciare un alone di ambiguità (il messaggio sarebbe arrivato comunque), visto che il Teatro – a differenza del Cinema – è luogo di concretezza. Così, tutte le buone premesse iniziali lasciano posto allo scetticismo dello spettatore, come di chi, scoperto il trucco del prestigiatore, non vi trova più interesse. Non a caso, tra gli attori, il più convinto e convincente appare essere lo stesso Paravidino. Buone le scene di Laura Benzi, i costumi di Sandra Cardini e le luci di Lorenzo Carlucci.
Appassiona ma non avvince.