In Scena, al Teatro Sannazzaro di Napoli, Modo Minore scritto, diretto e interpretato da Enzo Moscato, con la direzione musicale di Pasquale Scialò e i musicisti Paolo Cimmino, Antonio Colica, Antonio Pepe e Claudio Romano; una produzione Compagnia Enzo Moscato/Casa del Contemporaneo, spettacolo prodotto in prima assoluta per Fondazione Ravello / Ravello Festival.
Modo Minore è uno spettacolo inusuale per il repertorio di Enzo Moscato. Si tratta, infatti, di un viaggio nella memoria musicale della Napoli degli anni ’50-’60-’70 del Novecento, gli anni della formazione dell’artista napoletano.
«Viaggio – annota Moscato – che, scanzonatamente, ma non senza il rigore dell’attenzione e dell’approfondimento filologico, si muove, anzi si sposta danzando discretamente – in modo minore, appunto, vale a dire in umiltà – dal cuore agli arti, dal centro al margine (e viceversa) del complesso e al contempo leggerissimo e giocoso impero canoro napoletano ed internazionale».
Dall’ultimo (e romantico) Carosone di ‘Giacca rossa ‘e russetto’ all’ imperituro (e quasi modernista) Sergio Bruni di ‘O jukebox ‘e Carmela’ all’ ironico Ugo Calise e al malinconico Enzo Di Domenico; da Antonio Basurto a Teddy Reno, e poi Giorgio Gaber, Equipe ’84, Luigi Tenco e Dalidà… Canzoni che hanno segnato più generazioni, dalla difficile ricostruzione post-bellica agli anni del boom economico e poi della contestazione giovanile.
A far da raccordo a questo repertorio vasto ed eterogeneo, alcuni testi introduttivi dell’autore sui temi toccati dalle canzoni, quali l’amore, la giovinezza, la voglia di vivere. Il modo minore espresso nel titolo sottende una caratteristica leggerezza e ironia che Moscato impiega sia in brani chiaramente leggeri come Guaglione (portata al successo da Carosone e qui cantata nella sua versione francese Bambinone di Dalidà), Serenata Arraggiata di Claudio Villa o Mandulino d’’o Texas, sia in brani di maggiore spessore come Ciao Amore, ciao di Tenco. Sorprendentemente buone le qualità canore dell’interprete, ottima la direzione musicale di Pasquale Scialò.