Il Teatro Mercadante ha ospitato la prima nazionale dello spettacolo Da Gaber a Faber – Viaggio sulle ali di musica e parole di due artisti senza tempo di e con Neri Marcorè per il Campania Teatro Festival diretto da Ruggero Cappuccio. Il noto attore, imitatore, doppiatore, regista e conduttore televisivo marchigiano è andato in scena con un’inedita band composta da sei talentuosi musicisti: Anais Drago (violino), Fabrizio Guarino (chitarra elettrica), Domenico Mariorenzi (chitarre, pianoforte, bouzuki, armonica), Alessandro Patti (basso e contrabbasso), Simone Talone (percussioni) e Alessandro Tomei (sax-clarinetto-flauto).
Lo spettacolo si è sviluppato su un doppio binario : i monologhi e le canzoni di Giorgio Gaber e Sandro Luporini e la poesia in musica di Fabrizio De Andrè. Il fil rouge che ha unito le due parti dello spettacolo è stato il concetto di libertà e di come sia stato coniugato in modo differente da questi due grandi artisti nelle loro canzoni senza tempo,il primo privilegiando una dose di sana ironia «che permette di giocare seriamente e fare cose serie giocando” e l’altro facendo ricorso alla poesia indirizzata verso tutti coloro che “ viaggiano in direzione ostinata e contraria con il loro marchio speciale di speciale disperazione».
Agli inizi degli anni’60 tra Giorgio Gaber e Sandro Luporini nacque una profonda amicizia che sfociò in un sodalizio artistico che durerà fino alla morte del ragazzo magro e allampanato del quartiere milanese Giambellino diventato con il trascorrere del tempo il Signor G. avvenuta nel 2003. La loro collaborazione pluritrentennale , basata su un confronto dialettico ed appassionato sui temi di attualità e politica, portò alla nascita di un genere rivoluzionario per forma ed intensità, quello del teatro-canzone. Neri Marcorè ha fatto rivivere nel suo spettacolo, insieme ai musicisti tutta la novità del loro percorso artistico scegliendo con cura i brani proposti dove non poteva mancare Si può e La libertà con i suoi versi famosissimi cantati insieme agli spettatori presenti in sala: «La libertà non è star sopra un albero/ Non è neanche il volo di un moscone/ La libertà non è uno spazio libero/Libertà è partecipazione».
Il collegamento tra Gaber-Luporini e Fabrizio De Andrè si è reso evidente dal brano che ha introdotto la seconda parte dello spettacolo Se ti tagliassero a pezzetti, composto a ridosso della strage di Bologna del 1980, uno degli inni più grandi alla libertà e all’amore di cui ricordiamo i primi versi: «Se ti tagliassero a pezzetti/il vento li raccoglierebbe/ il regno dei ragni cucirebbe la pelle/ e la Luna tesserebbe i capelli e il viso/ e il polline di Dio/ di Dio il sorriso”. E potevano mai mancare le esecuzioni de La guerra di Piero e Fiume Sand Creek? Neri Marcorè e la sua band le hanno riproposte con una certa commozione avvertita dagli spettatori in sala. Il ricordo del grande cantautore genovese è stato poi impreziosito dall’esecuzione di Creuza de ma con un arrangiamento nuovo ed intrigante e la celeberrima Don Raffaè.
Lo spettacolo Da Gaber a Faber non vuole essere soltanto un omaggio a due grandissimi cantautori italiani ma un’occasione per riflettere su quanto il loro genio artistico sia sempre stato profetico.
Quante volte ci siamo chiesti cosa avrebbero detto Gaber e De Andrè dei nostri tempi incerti e quali altri brani avrebbero composto per aiutarci a comprendere , attraverso le loro parole e la loro musica ,le contraddizioni del nostro presente così complesso e sfaccettato. Siamo consapevoli che entrambi ci hanno lasciato un’eredità di pensiero che deve ancora essere approfondita. Siamo profondamenti grati a Neri Marcorè e i suoi straordinari musicisti per averli ricordati e gli spettatori hanno applaudito con sincera partecipazione.