Al Teatro Mercadante di Napoli il 20 aprile debutta in prima assoluta lo spettacolo Tartufo di Molière nella traduzione di Carlo Repetti, regia, scene e luci di Jean Bellorini ed interpretato da: Federico Vanni, Gigio Alberti, Teresa Saponangelo, Betti Pedrazzi, Ruggero Dondi, Daria D’Antonio, Angela De Matteo, Francesca De Nicolais, Luca Iervolino, Giampiero Schiano Lomoriello, Jules Garreau.
L’allestimento firmato dal quarantenne regista parigino, qui al suo primo incontro con il teatro del grande drammaturgo francese, non risponde ad una scelta a caso. Infatti quest’anno ricorre il quattrocentesimo anniversario della nascita di Molière.
Jean Bellorini ha firmato numerose regie per il Berliner Ensamble in Germania e per il Teatro Alexandrinskj di San Pietroburgo ma stavolta ha voluto dirigere una Compagnia italiana ed uno spettacolo recitato in italiano.
Come molti sanno Tartufo è la satira più feroce che sia stata mai scritta contro l’ipocrisia ed i falsi moralismi ostentati da molti personaggi influenti alla corte del re Luigi XIV e dal clero con le sue pratiche di una fede bigotta. Lo stesso Molière dovette subire la proibizione della rappresentazione pubblica della commedia e le critiche feroci di gesuiti e giansenisti.
Noi di Mydreams abbiamo seguito stamane, nel Foyer del teatro Mercadante, la conferenza stampa di presentazione con la partecipazione del Direttore Artistico Roberto Ando’, il regista Jean Bellorini ed una folta rappresentanza di attori della Compagnia.
Roberto Andò nel salutare i presenti ha detto di aver lavorato con grande sinergia al progetto instaurando un ottimo rapporto con il regista Jean Bellorini e la nutrita Compagnia di attori auspicando che la collaborazione tra il Teatro di Napoli e quello di Villeurbanne abbia continuità.
Il regista Jean Bellorini ha affermato: «Anch’io mi auguro di mantenere questo legame con il Teatro Nazionale di Napoli. Oggi fare teatro è molto difficile perché i tempi che stiamo vivendo sono difficili e complessi. Per la prima volta faccio la regia di un’opera di Molière perché ho sempre avuto il timore di non essere fedele all’autore e agli attori che devono interpretare i personaggi. Non volevo tradirne lo spirito e le aspettative. Tuttavia mi sono cimentato perché credo fortemente che il teatro è una parte della nostra storia comune ed è una parte rilevante della nostra vita. Io ho una famiglia italiana come tradisce il mio cognome ed ho un’ amore reale per il vostro Paese. Mi sono sforzato di fare una regia semplice, lineare rispondendo ad un’unica domanda di fondo: perché l’essere umano ha bisogno di inventarsi un potere? Ho cercato di realizzare un Tartufo equilibrato nei rapporti tra sacro e profano e di dare verità allo spettacolo come metafora della libertà”. E, incalzato dalle domande dei giornalisti presenti ha continuato:” La commedia ci mette in guardia sui meccanismi della menzogna, denuncia coloro i quali vogliono rimanere nell’oscurantismo e tutti coloro che vogliono impedirci di vivere liberi. E la traduzione che ne ha fatto Carlo Repetti è piena di ritmo e di gioia perché tutto sommato la vita è un gioco. Venire in Italia e precisamente a Napoli, dove il rapporto tra sacro e profano e così sentito e venire a contatto con straordinari attori italiani è stato per me un motivo di gioia. Ho cercato di ascoltarli e di comprenderli. Il nostro Tartufo è prima di tutto una dichiarazione d’amore per l’arte del teatro, per la necessità di incontrarci in piena libertà soprattutto oggi che abbiamo bisogno di relazioni».
Dalla Saponangelo alla Pedrazzi, da Vanni ad Alberti, gli attori della Compagnia si sono detti entusiasti per aver lavorato con un regista che ha dato loro la libertà di esprimersi al meglio attraverso un percorso intenso e significativo di rilettura e di condivisione delle caratteristiche di ciascun personaggio.
Noi spettatori siamo in attesa di assistere a questa nuova drammaturgia del Tartufo di Molière e abbiamo già la certezza di non rimanere delusi.