Al Teatro Menotti di Milano“L’é el dì di mòrt, alégher – Navigli e trincee”, storie e canzoni della Grande Guerra dal 2 al 12 ottobre. Da Delio Tessa, Carlo Salsa, Emilio Lussu, Enzo Jannacci, Boris Vian, Corrado Alvaro con Marco Balbi e Alarico Salaroli alla fisarmonica Alberto Faregna musiche arrangiate e dirette da Alessandro Nidi, luci Mario Loprevite, per la regia di Emilio Russo e Caterina Spadaro.
Una produzione TieffeTeatro, in Prima nazionale, “L’é el dì di mòrt, alégher – Navigli e trincee”, vede sia gli attore, sia il pubblicoseduti allo stesso tavolo per condividere i ricordi della Grande Guerra. Riflessioni e pensieri tra parole, musica e canzoni e… un piatto di minestrone e un bicchiere di vino.
Ricordare i cento anni del più doloroso avvenimento dell’umanità deve trasformarsi nell’urlo ancora più forte e globale contro la guerra, in un momento in cui gli echi non troppo lontani delle zone polveriere del mondo stanno facendo vibrare il pianeta e le coscienze individuali e collettive. Il primo conflitto mondiale è stato anche uno straordinario “teatro di posa” dei primi esperimenti cinematografici che sono riusciti a documentare le zone della battaglia e soprattutto continuano a regalarci la verità non mediata di trincee cariche di uomini e di fango, volti scavati dal dolore e dalla paura, corpi stremati dalla fatica. Immagini senza didascalie, sfuocate, sgranate e necessarie.
Delio Tessa nel suo straordinario poema Caporetto 1917 pare quasi partire da queste immagini, sicuramente da lui non viste, per il suo viaggio in tram dentro una Milano surreale che ascolta l’eco delle battaglie lontane e prova a sopravvivere, osservata dallo sguardo lancinante del poeta in un linguaggio che miscela tragico e comico per raccontare la commedia di un’umanità sospesa ed in attesa. A fare da controcanto abbiamo scelto le parole e le canzoni dissidenti, quelle di chi proprio non ci sta. Testimoni e testimonianze di diserzione morale e concreta come spiragli di luce sul buio di una perduta dignità.