Dopo la fortunata sessione estiva il Napoli Teatro Festival Italia diretto da Roberto Cappuccio presenta al Teatro Bellini di Napoli il 22 e 23 settembre alle ore 21.00,nella Sezione internazionale lo spettacolo in lingua araba con sovratitoli in italiano Y-Saidnaya, scritto e diretto da Ramzi Choukair con: Hend Alkahwaji, Riyad Avlar, Jamal Chkair, Alaa Mansour, Shevan Rene ven der Lugt.
Nel 1996 il 22enne studente turco Riyadh viene arrestato dai servizi segreti siriani. Accusato di spionaggio viene torturato ed internato nel carcere di massima sicurezza Saidnaya, a nord di Damasco, rimanendovi per ben 21 anni. Egli promette a se stesso che se ne uscirà vivo, testimonierà al mondo le privazioni, i dolori, le sofferenze patite in modo che tutti il conoscano gli orrori di un regime spietato e crudele.
Alla maniera de Le Mille e una notte, la sua storia si fonde con quelle altrettanto drammatiche di diversi testimoni sopravvissuti in un mosaico di aberrazione e barbarie contro il quale le potenze mondiali sono rimaste a guardare.
Secondo un rapporto di Amnesty International del 2017, sarebbero state uccise oltre 13mila persone ripetutamente torturate e private di cibo, acqua, medicinali e assistenza medica, rinchiuse in celle piccole e maleodoranti e senza la possibilità di incontrare i loro familiari.
Il regista siriano Ramzi Choukair, rifugiato in Francia, dà voce a queste vicende in tutta la loro drammaticità svelando i retroscena di un regime dittatoriale capace soltanto di controllare e di punire con ferocia coloro che lo criticano, alimentando la rete di sospetti e paure e l’odio tra gli stessi siriani.
In una splendida intervista letta su Il Mattino del 21 settembre, rilasciata a Luciano Giannini, il regista Ramzi Choukair dice:«Come nella pagine de Le mille e una notte il racconto di Riyad dà inizio a un’altra storia, quella di Shivan, giovane attivista della Rivoluzione arrestato nel 2013. A lui segue quella di Hend, militante nell’opposizione, imprigionata negli anni ’80 e ancora Saleh e Alaa, la regista libanese nata a Kinshasa, in esilio e un attore, Jamal, rievoca le vicende di suo fratello Rami, incarcerato per due anni».
È tutto vero, è tutto realmente accaduto e il teatro diventa specchio dei nostri giorni oscuri e travagliati, strumento di impegno civile e di stimolo e sostegno alle varie organizzazioni umanitarie che lottano da tempo per un mondo migliore.
Lo spettacolo, seppure nella crudezza dei temi trattati, avvince e fa riflettere.
Alla prima sentiti e calorosi applausi.
La replica di oggi 23 settembre sarà trasmessa gratuitamente in streaming su live.napoliteatrofestival.it, su Radio Crc (Radio Crc Targato Italia, su canale 620 del Digitale terrestre e sull’App, ufficiale) e sulla piattaforma Ecosistema digitale per la cultura della Regione Campania.