Dopo il successo della scorsa stagione, torna al Teatro Bellini di Napoli Il Giocatore, adattamento teatrale di Vitaliano Trevisan del romanzo di Dostoevskij, con Daniele Russo, Marcello Romolo, Camilla Semino Favro, Paola Sambo, regia di Gabriele Russo; una co-produzione Fondazione Teatro di Napoli-Teatro Bellini e Teatro Stabile di Catania (repliche fino a dom. 17 Dicembre).
Scritto nel 1866 per pagare i debiti di gioco, Il Giocatore è il romanzo più autobiografico di Dostoevskij, in cui la figura dello scrittore e quella del giocatore incallito Aleksej si sovrappongono. Come si sovrappongono quelle della bella Polina, di cui Aleksej s’innamora e di Anna Grigor’evna, la stenografa cui Dostoevskij dettò il romanzo in soli 28 giorni (vincendo così la “scommessa” col suo editore) e che poi sposò. Nel romanzo, invece, la vicenda umana di Aleksej avrà ben altro epilogo… “In questo dramma – commenta Gabriele Russo – il gioco non è solo l’oggetto centrale dell’opera, ma è presente, in forma di metafora o di allusione, ovunque. È nelle relazioni ossessive tra i personaggi, nei continui “rilanci” a cui le circostanze li costringono, nelle vane speranze a cui sono aggrappati che li fanno stare sospesi; come si è sospesi quando si è in attesa che la pallina cada sul rosso o sul nero”. E inevitabili sono le analogie con i tempi attuali, in cui la smania per l’azzardo travolge persone di ogni ceto ed età.
La felice intuizione di Trevisan e Russo di sovrapporre il piano narrativo alla vita dello scrittore russo produce un effetto di meta-teatro di pirandelliana memoria. La scenografia di Roberto Crea, infatti, mette in primo piano due scrivanie con una clessidra (a sottolineare l’urgenza della creazione artistica), dove lo scrittore detta l’opera alla stenografa. In secondo piano due enormi cornici speculari, dalle quali fuoriescono di volta in volta i personaggi del dramma evocati dallo scrittore, come da un lontano ricordo. E i bravi Daniele Russo e Camilla Semino Favro riescono agilmente ad entrare e uscire dai rispettivi personaggi per rientrare in quelli del dramma. Meritatamente apprezzati e sempre in bilico fra dramma e farsa gli altri attori del cast, tra cui ricordiamo Marcello Romolo (il Generale) e Paola Sambo (Baboulinka). Originali e raffinati i costumi di Chiara Aversano.