Al Teatro Argot di Roma, continuano fino a domenica 25 Gennaio le repliche di Dall’Alto Di Una Fredda Torre, scritto da Filippo Gili e diretto da Francesco Frangipane, una produzione Progetto Goldstein in collaborazione con Teatro Argot Studio e Uffici Teatrali.
Dall’Alto Di Una Fredda Torre costituisce il secondo capitolo di una moderna trilogia tragica di Filippo Gili che ha avuto inizio con il fortunato Prima Di Andar Via. Se in quel dramma il tema era il suicidio, con le sue inesorabili ripercussioni sociali, in questo il tema etico della scelta tra la vita e la morte è centrale. In questo dramma, come nell’altro, il fulcro dell’azione è sempre la famiglia. Due figli sono chiamati a decidere quale dei genitori salvare, tramite trapianto di midollo, causa una rara malattia che li colpisce entrambi. E, come in una tragedia classica, l’ineluttabilità del destino si abbatte sui protagonisti di una vicenda in cui qualsiasi decisione avrà durissime conseguenze. L’universalità del tema, con tutte le sue inevitabili implicazioni morali e sociali, rende questo testo partricolarmente intenso ed efficace, tramite un linguaggio diretto e moderno e dei picchi di pathos che coinvolgono ed emozionano.
La regia lucida e puntuale di Francesco Frangipane, che sfrutta lo spazio scenico in maniera totale e originale, rende lo spettatore particolarmente partecipe dell’azione, per uno spettacolo che colpisce emotivamente e razionalmente. Il ritmo è ben sostenuto da un cast di attori eccezionali: Massimiliano Benvenuto e Barbara Ronchi nel ruolo dei figli, Ermanno De Biagi e Michela Martini in quello dei genitori, Matteo Quinzi e Aglaia Mora in quello dei medici. Ideale per chi ama le emozioni forti.
Da non perdere.