Fino al 18 marzo 2018 è in scena presso il Teatro Arciliuto di Roma, Le dissolute assolte, ovvero le donne del Don Giovanni, uno spettacolo ideato, scritto e diretto da Luca Gaeta e con Licia Amendola, Glenda Canino, Valentina Ghetti, Nela Lucic, Priscilla Micol Marino, Giulia Morgani, Raffaella Paleari. Martina Palmitesta, Adele Perna, Melody Quinteros, Lucia Rossi, Annamaria Zuccaro e con la partecipazione straordinaria di Marco Giustini.
Dopo il grande successo ottenuto nello scorso ottobre “Le Dissolute Assolte” ritornano a Roma presso l’evocativo e storico spazio Teatro Arciliuto, per una serie di date. Sarà l’occasione per presentare lo spettacolo nella sua versione integrale e con nuovi personaggi. Il Teatro Arciliuto diventa una casa chiusa dove abitano le donne che Don Giovanni ha reso immortali, inserendole nel suo famoso catalogo; ogni donna racconta la propria storia di seduzione e contemporaneamente ricompone, con un tassello, il mosaico del profilo dell’uomo che le ha sedotte. In questo surreale ed onirico locale notturno, il servo Leporello accompagnerà divertito il pubblico tra scenari, corridoi e ambientazioni in cui si incontreranno le sensuali e performative attrici. Queste sono le donne dissolute, ma assolte, perché innocenti: unico colpevole Don Giovanni, soltanto ricordato, nominato, maledetto, già sprofondato all’inferno, ma pure presente come un personaggio protagonista. La storia di ciascuna è una storia diversa, ma ha un filo conduttore di assoluta coerenza: la fascinazione malefica e l’essere caduta in braccio all’impenitente, leggendario seduttore.
Dice il regista Luca Gaeta: «Don Giovanni è una figura che non rappresenta solo la seduzione dell’uomo che mira alle donne e poi se ne libera, ma anche dell’essere umano che vuole assecondare i propri piaceri senza pensare ad altro, affondando sempre più nel vizio, anche a scapito della morale. Le protagoniste di questa storia sono donne che decidono di “chiudersi” in un bordello. E paradossalmente questo luogo si trasforma quasi in un convento, in un habitat sacro in cui “espiare” la propria dissolutezza. Si racconta la storia e l’incontro con il Don Giovanni di ogni singola donna, come un percorso a ritroso nel cuore di tenebra dell’uomo. Le parole sondano l’anima nera di chi prende senza trattenere, ama senza toccare il cuore, vuole senza avere».
Uno spettacolo delicato, sottile, ironico e drammatico allo stesso tempo. Fin dal primo secondo in cui si mette piede nel fantastico spazio del Teatro Arciliuto, si ha l’impressione di entrare in un altro mondo, antico, fatto delle sue regole, dove lo spettatore non può fare altro che abbandonarsi. Le luci soffuse rendono al meglio il clima in cui Luca Gaeta ha voluto immergere il pubblico, e il cast è sicuramente all’ altezza del compito che egli stesso gli ha assegnato. Il corpo attoriale, è un mezzo, un unicum essenziale per l’intera vicenda. Sembrerà uno spettacolo spinto e forse lo è, ma nell’ era del porno accessibile a tutti, nell’ era della scomparsa dei tabù, può ancora scandalizzare un corpo di donna nuda, seducente, ammaliante? Che reazioni può provocare in chi guarda? Desiderio? Disprezzo? Vergogna? Il Don Giovanni è una figura emblematica, l’accumulatore dei peccati delle donne, che son vittime del loro padrone/amante. Per chi sente l’esigenza di scoprire una realtà intima e soave, ha scelto lo spettacolo giusto. Da vedere!