In scena al Teatro Diana di Napoli, fino al 16 Novembre, Serena Autieri in La Sciantosa (Ho Scelto Un Nome Eccentrico), scritto da Vincenzo Incenzo e diretto da Gino Landi.
In questo spettacolo, Serena Autieri veste i panni di Elvira Donnarumma che fu, agli inizi del Novecento, una delle più acclamate canzonettiste napoletane. Nata da una modestissima famiglia, la Donnarumma seguì le orme del padre, cantante dilettante, fino alla consacrazione nei più importanti cafè chantant dell’epoca (uno per tutti: il Salone Margherita). Epoca in cui fare la cantante, farlo in quei locali e per quel pubblico, voleva dire sicuramente essere un sex symbol (quello della “mossa” era il momento più atteso dello spettacolo), ma anche essere additate come donne dai facili costumi. Ciò nonostante, la Donnarumma seppe rompere gli schemi e i tabù dell’epoca, facendo del suo sex appeal un’arte, come del suo talento, restando nel tempo un’icona dell’avanspettacolo e un modello per tutte le grandi artiste del Novecento e oltre.
Partendo da questa figura così importante, Serena Autieri mostra tutta la sua bravura di cantante e la sua verve di vera show-woman completa. E lo fa interpretando non solo i classici della canzone napoletana (da Reginella a ‘O Surdato ‘Nnammurato), ma anche piccole perle pressocché dimenticate, come Serenata Napulitana e Chiove, passando per il tipico repertorio da Cafè Chantant (Ninì Tirabusciò) e da sceneggiata (Guapparia). Tutto l’universo, insomma, della canzone napoletana reinterpretato in senso moderno ma rispettoso della tradizione, grazie anche all’apporto del Quintetto Popolare Italiano. Dispiace solo una regia poco incisiva, che non rende appieno le atmosfere da Belle Epoque, e rischia di trasformare lo spettacolo in un semplice concerto, godibile ma poco teatrale.
Per chi ama il genere.