Lo scorso weekend, al Centro Teatro Spazio di San Giorgio a Cremano (Napoli), è andato in scena lo spettacolo dal titolo “Pane”, per la regia di Luisa Guarro, con Marilia Marciello e Alessio Sica e Omar Suleiman.
Si è trattato di uno spettacolo ispirato ad un racconto dal titolo “Pane” presente in una raccolta di Samira Azzam che si intitola “Palestinese”. “Pane” di Luisa Guarro è una storia d’amore in tempo di guerra, precisamente durante la breve resistenza dei civili palestinesi nel 1947. I protagonisti sono un’ infermiera volontaria ed un soldato improvvisato impegnati in azioni rese necessarie dal pericolo della morte che incombe, ma nel contempo presi, miracolosamente, dalla bellezza e delicatezza delle emozioni che nascono dal sentimento dell’amore. Un sentimento puro e sano, che nonostante tutto il dolore che li ricorda, riesce a mostrarsi non possessivo ma generoso, fino a spingere uno dei protagonisti a sacrificarsi per l’altro. A questo punto che la regista sceglie di dare un’interpretazione al finale dello spettacolo non spirituale ma più materialistica: soddisfare la fame per non morire e per ricordare, il protagonista, infatti, capisce di aver diritto a mangiare quel pane insanguinato soltanto perché ha il dovere di ricordare, non può morire di fame, vuole ricordare la sua amata.
Il diritto di mangiare il “Pane insanguinato” è, quindi, secondo l’interpretazione data in questo spettacolo, una metafora per ricordare il sacrificio, il sangue, che si nasconde dietro a tutti i consumi dei beni che noi oggi facciamo: quindi è un invito a soddisfare la fame solo avendo coscienza della provenienza del “pane mangiato”.
Uno degli attori, Omar Suleiman, è di origine palestinese ed è il presidente dell’Associazione Osservatorio Palestina che ha prodotto tutti gli spettacoli sulla Palestina realizzati da Luisa Guarro.