«La mancanza è una sceneggiatura, integrata da stralci di racconto per un corto dedicato a mio fratello Carmine»
La XV Edizione del Campania Teatro Festival, la sesta diretta da Ruggero Cappuccio, organizzata dalla Fondazione Campania dei Festival, realizzata con l’impegno concreto della Regione Campania, si è aperta con tre spettacoli: La mancanza di e con Lina Sastri, Amleto principe di Airola (entrambi al Real Bosco di Capodimonte) e al Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa con Autobus 2857.
Noi di Mydreams abbiamo seguito La mancanza. Lo spettacolo, prodotto da Salina S.r.l ,è un debutto assoluto. Ecco come Lina Sastri lo ha descritto alla stampa: «La mancanza è una sceneggiatura, integrata da stralci di racconto per un corto dedicato a mio fratello Carmine morto di Covid nel gennaio 2021. Era malato da tempo e le basse difese immunitarie non hanno retto all’assalto del virus che lo ha portato alla morte. Racconto la storia di un uomo che ha amato la vita, l’arte, la bellezza e di come il vento furioso del Covid, che ha colpito tanti di noi, lo abbia trasportato in ospedale dal quale non è più uscito. La musica che ogni tanto spezza o commenta la lettura è quella di Mozart, che lui amava tanto».
Il buio del Cortile della Reggia di Capodimonte viene appena rischiarato dalle flebili luci che illuminano un pianoforte ed un leggio. L’attesa è breve. Sul palco prende posto Lina Sastri , al piano Ciro Cascino supportato dal violino di Gennaro Desiderio. Il brano Thais di Massenet squarcia l’immobile silenzio e con voce quasi rotta dal pianto Lina Sastri inizia a ricordare suo fratello Carmine: “un uomo bello, audace, spericolato, una sorta di Peter Pan, portato all’avventura, al rischio”, un uomo che amava la vita, le belle donne, i viaggi e la libertà. Prima un aneurisma e poi un tumore non lo avevano fermato nonostante la fatica del recupero, le sofferenze, il dolore , la solitudine.
Il diario della malattia di Carmine, fino al suo triste epilogo, viene condiviso dagli spettatori . Chi di noi non ha perso una persona cara? Chi di noi non ha provato il dolore della mancanza? Le parole usate da Lina Sastri sono anche le nostre e il suo dolore è il nostro dolore.
Lina Sastri è capace, non facendo alcun ricorso alle sue straordinarie doti attoriali, di farci commuovere E il finale letterario del monologo è un’ulteriore prova della sua immensa sensibilità nell’affrontare un tema così difficile e sconvolgente come quello della morte che diventa una frattura atroce, incolmabile.
E accanto alla morte di Carmine, in questo lungo ed aspro Calvario, Lina Sastri ricorda anche quella di Pino Daniele, di Francesco Rosi e di Ninetta, la sua adorata mamma. Sì, perché la morte è sempre presente anche se noi non vogliamo parlarne e cerchiamo in tutti i modi di esorcizzarla.
La mancanza è un dialogo con una persona che non c’è più, è la nostalgia dei ricordi, è il fissare nella memoria l’idea ultima dei nostri cari, è la necessità di farli rivivere e di ricordarli agli altri.