Al Teatro Bellini di Napoli debutta Daniele Russo in Fronte del Porto di Budd Schulberg e Stan Silverman, traduzione e adattamento di Enrico Ianniello, con Ernesto Lama, Francesca De Nicolais, Orlando Cinque, Sergio Del Prete, Biagio Musella per la regia di Alessandro Gassmann, che ne cura anche la scenografia; una co-produzione Fondazione Teatro di Napoli-Teatro Bellini e Teatro Stabile di Catania (repliche fino a dom. 25 Novembre).
Ianniello ha immaginato la storia a partire dall’omonima opera dell’americano Budd Schulberg (a sua volta ispirato da un’inchiesta giornalistica dell’epoca, diventata la base della sceneggiatura del film di Elia Kazan che vinse otto oscar nel 1954) e dall’adattamento teatrale realizzato, in seguito, dall’inglese Steven Berkoff, trasportando l’azione dalla New York anni ’50 alla Napoli di inizi anni ‘80. Anni del dopo-terremoto, della NCO di Cutolo, ma anche di fervida creatività artistica e di eccessi nella moda. Una sfida drammaturgica, dunque, dove “purtroppo, non è stato necessario inventarsi nulla – evidenzia Iannullo – per restituire credibilmente le storie di caporalato, soprusi e gestione violenta del mercato del lavoro in quello specchio della città che è il nostro Fronte del porto”. “Credo che in questo momento – chiosa Gassmann – in questo paese non ci sia storia più urgente da raccontare di Fronte del Porto. Una comunità di onesti lavoratori sottopagati e vessati dalla malavita organizzata, che trova attraverso il coraggio di un uomo, la forza di rialzare la testa e fare un passo verso la legalità, la giustizia, la libertà”.
Lo spettacolo che imbastisce Gassmann è ben riuscito, ricco di trovate, godibile, tuttavia di stampo eccessivamente cinematografico, con videoproiezioni pleonastiche che banalizzano le pur belle scenografie fatte di moduli componibili che già di per sé rendono bene l’idea delle ambientazioni. L’elemento didascalico entra in contrasto con una cifra stilistica che sarebbe potuta essere più asciutta ed evocativa. Del resto, la trasposizione stessa dell’opera si traduce in una mera “traduzione” – scena per scena – del film in ambito teatrale, laddove avrebbe giovato scandagliare maggiormente gli snodi drammatici e l’evoluzione psicologica dei personaggi, anche a discapito di qualche scena di puro raccordo della narrazione piatta e lineare degli eventi. Ottima prova attoriale per Daniele Russo, Ernesto Lama, Orlando Cinque, Biagio Musella e della giovane Francesca De Nicolais (unica interprete femminile), che si confermano interpreti di gran talento. Uno spettacolo che – seppur con qualche pecca di fondo – ha saputo entusiasmare il pubblico.
Dopo Napoli, la tournée continuerà a Lugo di Romagna – 1 e 2 dicembre 2018; Forlì – 1, 2, 3 febbraio 2019; Savona – dal 5 al 7 febbraio 2019; Catania – Teatro Verga dal 19 febbraio al 3 marzo 2019.