Adriana Serrapica è Emanuela Orlandi in “La verità sta in cielo”, il nuovo film di Roberto Faenza, nelle sale dal 6 ottobre. La giovane attrice, al suo esordio cinematografico, si ritrova protagonista di un docufilm che racconta un caso di cronaca nera avvenuto nel 1983. Al centro della storia, Emanuela Orandi, un ragazza di 15 anni scomparsa in circostanze misteriose 33 anni fa. Con questo film si tornerà a parlare di nuovo del “cold case” Orlandi, sperando che questo sia di aiuto a portare alla luce la verità sulla sparizione. Per l’occasione abbiamo intervistato Adriana Serrapica e con lei abbiamo parlato della sua prima esperienza cinematografica e del suoi progetti per il futuro.
Come nasci artisticamente?
«All’età di sei anni ho cominciato a studiare danza e recitazione presso la scuola Laborart di Gragnano. Per diversi anni mi sono dedicata al teatro e nel 2010 ho interpretato un ruolo in uno degli episodi de La nuova Squadra. Mi sono trasferita a Roma da un anno, dove continuo a studiare recitazione».
Come mai la scelta di trasferirti a Roma?
«Amo la mia città ma credo che Roma in campo cinematografico possa offrirmi più opportunità.»
Come è nata la tua passione per la recitazione?
«Ho iniziato prima con la danza, che ho studiato per quattordici anni, poi quando si è presentata l’occasione di seguire anche corsi di recitazione ho preso al volo l’opportunità. Da quel momento non ho più smesso. Mi sono appassionata sempre più. Sono stata stregata da questo mondo, ed oggi con l’opportunità che mi è stata data nell’interpretare Emanuela Orlandi nel film “La verità sta in cielo”, di Roberto Faenza, credo di aver fatto la scelta giusta».
Come è avvenuto il provino?
«Tramite l’agenzia di Roma di Paola Dragone ho partecipato al provino, ma non sapevo inizialmente quale sarebbe stato il film. L’unica cosa che mi avevano detto è che cercavano una ragazza mora che potesse interpretare una quindicenne. La cosa che mi ha sorpreso particolarmente è che già al primo provino c’era il regista. Mi sono sottoposta ad altri due provini e il terzo è stato quello definitivo, in cui mi hanno comunicato che ero stata scelta per la parte».
Quando hai saputo che dovevi interpretare il ruolo di Emanuela, qual è stata la tua reazione?
«Ne avevo sentito parlare, ma non sapevo i dettagli della sua storia. In seguito mi sono documentata sul caso. È stato emozionante e toccante allo stesso tempo rivivere alcuni momenti della sua vita, in particolar modo la scena del rapimento che ha suscitato in me paure a angoscia, poiché mi sono messa realmente nei panni di Emanuela e ho pensato a quello che ha potuto provato. È stato un grande onore per me interpretare questo ruolo e spero che dopo l’uscita nelle sale di questo film la verità possa venire a galla».
Qual è stata la tua esperienza sul set?
«Una bella esperienza. Tutti si sono dimostrati simpatici e gentilissimi, in particolare Greta Scarano poiché ho avuto modo di stare più tempo con lei, visto che avevamo una scena insieme».
Cosa ha significato per te essere diretta da Faenza, com’è lui sul set?
«Mi ha trasmesso sicurezza, affidabilità. Lui è un regista silenzioso e sicuro di quello che vuole, non ama perdere tempo e soprattutto ripetere più volte la scena, quasi sempre decide che la prima è buona».
Hai già visto il film alla prima a Roma. Che sensazione ti ha fatto rivederti?
«Bella, emozionante senza ombra di dubbio».
Tu hai conosciuto anche i familiari di Emanuela?
«Ho avuto modo di conoscere meglio Elettra Orlandi, la nipote di Emanuela che nel film interpreta la sorella. Con lei sono rimasta in contatto e ancora oggi ci sentiamo. Mentre il fratello era presente sul set, seguiva le riprese, ma non abbiamo mai parlato. Ricordo come mi guardava per la mia somiglianza con la sorella e la tristezza nei sui occhi dopo aver visto la prima del film a Roma.
Dopo questa esperienza quali saranno i tuoi prossimi progetti?
«Al momento non ho nulla in programma. Continuerò a studiare, sperando di prendere parte ad altri provini, anche se mi rendo conto che non è facile. Il mio sogno è quello di andare avanti in questo settore, interpretare altri ruoli, non fermarmi. Inoltre mi affascina molto anche il lavoro che svolge la segretaria di edizione».
Come attrice che ruolo ti piacerebbe interpretare?
«Mi piacerebbe interpretare il ruolo della cattiva. A parte questo sono aperta a tutto, dall’interpretare un personaggio cattivo a quello buono, dal prendere parte a un film drammatico alla commedia».
Cinema, teatro e televisione, quale delle tre categorie ti affascina particolarmente?
«Il teatro è magico, un mondo a parte. Il cinema e la televisione li metto sullo stesso gradino, anche se ci sono delle nette differenze tra le due categorie. Le amo tutte e tre in maniera diversa. Sono agli inizi della mia carriera, quindi, non voglio negarmi nulla. Mi piacerebbe continuare la professione di attrice e poter lavorare sia per il teatro, sia per il cinema e la televisione».
Quali attori ami particolarmente?
«A livello internazionale Jannifer Aniston e Mark Ruffalo, mentre tra gli attori italiani amo in particolare Paola Cortellesi, Raoul Bova, Fabrizio Bentivoglio e Alessandro Gassmann.»
Che genere di film ti piace guardare?
«Un po’ di tutto, ma se mi devo rilassare preferisco farlo con una commedie sentimentale».