È morto oggi, 27 novembre 2015, Luca De Filippo, attore e regista teatrale che da pochi giorni aveva festeggiato i suoi 60 anni in palcoscenico. L’esordio di Luca, infatti, era avvenuto quando aveva solo sette anni, età in cui papà Eduardo lo aveva fatto recitare nel ruolo di Peppienello in “Miseria e Nobiltà” del nonno Eduardo Scarpetta.
Un’eredità non facile quella dell’attore, che però scegliendo di seguire il cuore è tornato da solo nel luogo che lo aveva visto nascere debuttando ufficialmente a 20 anni ne Il figlio di Pulcinella.
A causa del suo cognome e di tutto ciò che comportava essere un De Filippo, all’inizio della sua carriera Luca aveva usato lo pseudonimo di Luca Della Porta. Questa scelta da sempre ha fatto capire che l’artista non è mai stato un raccomandato, sicuramente però era predestinato alla vita teatrale.
Per molti anni Luca ha lavorato fianco a fianco con Eduardo De Filippo, ricordiamo tra i lavori Filumena Marturano, Non ti pago, Il sindaco del rione Sanità, Napoli milionaria, Le bugie con le gambe lunghe, Uomo e galantuomo, Natale in casa Cupiello, Gli esami non finiscono mai, Le voci di dentro, Sik-Sik l’artefice magico, Gennareniello, e ancora Dolore sotto chiave, Quei figuri di tanti anni fa, Ditegli sempre di sì, Chi è cchiù felice e me.
Nel 1981, quando Eduardo decise di ritirarsi, Luca fondò la sua compagnia: “La compagnia di teatro di Luca De Filippo” con cui ha continuato a diffondere l’opera del padre senza però mai smettere di mettersi in gioco. Quando l’attore e regista ha smesso di usare lo pseudonimo, per tutti, addetti ai lavori e non, l’attore è rimasto sempre e solo Luca.
Grande rispetto per le commedie del nonno e principalmente del padre, ma soprattutto grande innovazione e validissime chiavi di lettura per lavori teatrali a cui molti ambiscono ma in pochi riescono.
Grande rispetto anche per i colleghi che nel corso del tempo gli han chiesto i diritti per poter mettere in scena lavori del padre, tra tutti ricordo due che sono stati particolarmente a cuore a Luca, ovvero Natale in Casa Cupiello con la regia di Fausto Russo Alesi e Dolore Sotto Chiave con la regia di Francesco Saponaro.
Luca però non era solo l’impeccabile protagonista e regista di lavori come Uomo e galantuomo, Non ti pago, Il contratto, Penziere mieje, Ditegli sempre di sì e L’Arte della commedia.
Luca era un grandissimo attore e non solo di teatro. Ricordo e sottolineo le piccole parti che han impreziosito film come Come te nessuno mai di Silvio Muccino e Venuto al Mondo di Sergio Castellitto.
Il suo ultimo ruolo sul grande schermo è stato nel film di Gianfranco Cabiddu “La stoffa dei sogni”, omaggio alla commedia napoletana con la storia di una modesta compagnia di teatranti che naufraga con dei pericolosi camorristi sulle coste dell’Asinara, isola-carcere del Mediterraneo. Nel cast, oltre a De Filippo, Sergio Rubini e Ennio Fantastichini. Anche qui, impossibile non incantarsi nei piccoli dettagli che solo un grande attore come Luca poteva mettere così in risalto.
Oggi un ultimo saluto e tantissima gratitudine va a quell’uomo che nel corso degli anni ha continuato ad assomigliare fisicamente sempre di più al padre ma che, allo stesso tempo, pur avendo sulle spalle un’eredità preziosa e pesante, è riuscito a donare al teatro tutto se stesso riuscendo a distinguersi da un cognome troppo scomodo e difficile.
Addio Luca.
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