Lilia Silvi, si è spenta sabato all’età 91 anni, la diva dei telefoni bianchi, è stata interprete dei film come: Il signor Max (1937), Assenza ingiustificata (1939), Giorni felici (1942).
Dopo decenni di assenza era tornata sugli schermi nel 2011 in Gianni e le donne di Gianni Di Gregorio . Nello stesso anno Mimmo Verdesca le aveva dedicato un documentario prodotto da Leo Gullotta e Fabio Grossi e presentato al Festival Internazionale del Film di Roma.
Nata nella capitale il 23 dicembre 1921, aveva frequentato la scuola di ballo dell’Opera di Roma. Il debutto al cinema nel 1935 usando come primo nome d’arte Alice D’Artena con Il cantico della terra di Salvatore Fernando Ramponi. Successivamente Lilia impose il suo personaggio di ragazza sbarazzina, indipendente e vivace , grazie a film come Il signor Max di Mario Camerini e Assenza ingiustificata di Max Neufeld con Alida Valli, diventando una delle giovani interpreti più richieste del cinema dei telefoni bianchi.
Fra gli altri suoi film possiamo ricordare: Giù il sipario di Raffaello Matarazzo e Dopo divorzieremo di Nunzio Malasomma, (1940) Barbablù (1941); Violette nei capelli (1942) di Carlo Ludovico Bragaglia; La bisbetica domata di Ferdinando Maria Poggioli (1942) e La vispa Teresa di Mario Mattoli(1943).