«La guerra non si può umanizzare ma soltanto abolire» Albert Einstein
Si è spento poche ore fa Gino Strada , il fondatore di Emergency, associazione indipendente e neutrale, nata nel 1994 per offrire cure medico-chirurgiche gratuite di elevata qualità alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà promuovendo anche una cultura di pace e di solidarietà nel rispetto dei diritti umani.
Sua figlia Cecilia ha postato un tweet: «Amici ,il mio papà Gino Strada non c’è più. Io vi abbraccio ma non posso rispondere ai tanti messaggi che mi state inviando. Abbracci forti a tutte e a tutti».
Nato a Sesto San Giovanni nel 1948, si era laureato in Medicina e Chirurgia alla Statale di Milano per poi specializzarsi in chirurgia di urgenza. Lavorando con la Croce Rossa in varie zone martoriate dalla guerra, insieme a sua moglie Teresa Sarti e a un gruppo di colleghi , sente il bisogno di fondare Emergency costruendo ospedali e posti di primo soccorso in numerosi Paesi curando a tutt’oggi oltre 11 milioni di persone. Al momento deldecesso Gino Strada si trovava in missione in Normandia e proprio oggi sul quotidiano La Stampa di Torino era uscito un suo articolo sull’avanzata dei talebani in Afghanistan.
La presidente di Emergency così si è espressa: «Siamo frastornati e addolorati. È una perdita enorme per il mondo intero. Ha fatto di tutto per rendere migliore il mondo. Ci mancherà tantissimo».
Numerosi i messaggi pervenuti alla notizia della sua scomparsa. Tra i primi quello del ministro della Salute Roberto Speranza: «Difendere l’uomo e la sua dignità sempre e dovunque. Questa la lezione più bella di Gino Strada che non dobbiamo dimenticare mai”. Gli fa eco il ministro degli Esteri Luigi Di Maio:” Gino Strada, persona stimata in tutto il mondo, aveva qualità esemplari. Appassionato, generoso, competente, con Emergency ha messo tutto se stesso ed ha salvato vite ed ha veicolato tanta solidarietà». E Fabio Fazio che lo ha spesso invitato alla trasmissione Che tempo che fa ha detto: «Nel suo cuore c’era tutto il bene del mondo. Tutto il bene del mondo…”» Anche don Luigi Ciotti, fondatore di Libera ha espresso così il suo cordoglio: «Gino Strada, un caro amico, un lottatore, un uomo che ha vissuto non solo per se ma per gli altri consapevole che il bene non è mai passivo o neutrale ma che ogni vero bene è figlio del costruire giustizia».
ADDIO GINO! Di te si potrà dire ciò che fu detto da Albert Einstein alla morte del Mahatma Gandhi : « Le prossime generazioni stenteranno a credere che un tale uomo sia mai vissuto in carne ed ossa su questa terra».
Per comprendere meglio la grande missione di Gino Strada vi consigliamo la lettura di Pappagalli verdi :cronache di un chirurgo di guerra Ed. Feltrinelli 1999 e Buskashì. Viaggio dentro la guerra Ed. Feltrinelli 2002.