Io abito Io è un documentario cinematografico indipendente, prodotto da Simone Giovanni Bregante e Matteo Canzano, nonché autori e registi del film. Si tratta di un documentario lontano dallo stile del reportage o dell’inchiesta, in cui nessuno dei protagonisti ha un contatto diretto con il documentarista e la macchina da presa svolge una funzione di invisibilità, in favore di una realtà incontaminata. Il tema fondamentale del film è il Passaggio del tempo. Un concetto che si sviluppa attraverso il filo conduttore che lega le vite quotidiane di quattro protagonisti: un neonato, una giovane street artist, un ex-detenuto, e un saggio eremita. Anche se non sembrerebbe vigere nessuna relazione fra loro, è proprio la diversità che li divide ad accomunarli. Infatti, ogni protagonista incarna realmente una differente fase dell’esistenza: origine della vita, giovinezza, maturità, saggezza.
Al momento è stato prodotto solo una prima parte dell’opera in cui i protagonisti sono Massimiliano de Andreis e Gianni Menichetti.
Massimiliano, nato a Genova e residente a Milano, è uomo ex detenuto che ha trascorso vent’anni fra le mura di svariati carceri italiani. Abbiamo osservato la sua realtà quotidiana, ripercorrendo con le immagini e con le parole, alcuni dei momenti più significativi della sua esistenza: dai numerosi sbagli, sino alla ricerca di un equilibrio interiore. Fra i suoi numerosi tatuaggi, ha inciso sull’avambraccio una figura della mitologia greca ritraente il Mito di Sisifo. Massimiliano si sente vittima della stessa condanna inflitta a Sisifo: condannato a condurre un enorme masso in cima ad una montagna; per l’eternità. Oggi, Max è un uomo consapevole che lavora intensamente, giorno dopo giorno, per rimediare ad ogni giorno sbiadito in cella.
Anche la vita di Gianni è stata una vita al massimo, ma la sua esistenza ha percorso una strada dedita all’eremitaggio, alla contemplazione della natura, allo studio delle religioni, all’arte e alla poesia. Ha scelto di trascorrere la sua vita nella radura di un canyon selvaggio. Fu la pittrice australiana Vali Meyers ad iniziarlo a tale stile di vita, nel 1971. Gianni e Vali hanno vissuto insieme sotto le rupi del canyon per circa trent’anni; e nel 2003, nonostante la morte della sua compagna, Gianni ha continuato a vivere fra le rocce della sua valle, in solitudine. Oggi, i soli contatti sociali di Gianni avvengono quand’egli si reca in paese in cerca di viveri e provviste.
Le riprese del film si concluderanno nel mese di marzo 2017, a conclusione di una campagna crowdfunding. I personaggi protagonisti della seconda parte sono Cheris Maracanas (una giovane e talentuosa street artist) e il piccolo Luca (un tenero neonato che a Marzo compirà 5 mesi di vita).