A partire dal 7 dicembre Villa Bardini riapre alle mostre ospitando “Galileo Chini e il Simbolismo Europeo”. La mostra, a cura di Fabio Benzi, sarà visitabile fino al 25 marzo.
Si tratta di una bella esposizione dedicata al pittore, illustratore e ceramista fiorentino, maggiore esponente italiano del gusto Liberty ed uno dei maggiori interpreti europei dell’Art Nouveau. Saranno esposti oltre 200 opere fra: dipinti, disegni, illustrazioni e ceramiche, in un susseguirsi di legami e parallelismi fra l’artista e l’arte internazionale che lo ispirò e che a lui si è ispirata. Saranno presenti opere dell’ambiente artistico tra simbolismo francese e mitteleuropeo, tra preraffaellismo e secessioni, che vede intrecciare il percorso di Chini con quello di artisti come Auguste Rodin, Gustav Klimt, Max Klinger, Ferdinand Hodler, William de Morgan, Aubrey Beardsley, Gaetano Previati, Giovanni Segantini, Odilon Redon, Félix Vallotton, Pierre Bonnard e altri.
La mostra, promossa da Fondazione Cr Firenze e Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron, è focalizzata sugli anni giovanili di Galileo Chini (Firenze 1873-1956): dagli esordi alla prima guerra mondiale. Anni che resero famoso l’artista a livello internazionale.