Francamente me ne infischio
5 movimenti liberamente ispirati a Via col vento di Margaret Mitchell
drammaturgia Federico Bellini, Linda Dalisi e Antonio Latella
regia Antonio Latella1. TWINS 2. ATLANTA 3. BLACK 4. MATCH 5. TARA
con Caterina Carpio, Candida Nieri, Valentina Vacca
scene e costumi Marco Di Napoli e Graziella Pepe
luci Simone De Angelis
musiche Franco Visioli
movimenti Francesco Manetti
assistente alla regia Francesca Giolivo
datore luci Roberto Gelmetti
fonico Giuseppe Stellato
realizzazione costumi Cinzia Virguti
Domenica 5 gennaio, al Teatro Argentina di Roma, è andato in scena Francamente me ne infischio, liberamente ispirato al romanzo Via col vento di Margaret Mitchell, reso noto al grande pubblico grazie alla versione cinematografica di Victor Fleming (1939) con protagonista Vivien Leigh. Ed è proprio attorno alla figura di Rossella O’Hara che si dipanano i cinque movimenti che compongono la pièce.
In Twins i gemelli Tarleton interrompono la corsa di Rossella verso l’amore dando inizio alla demolizione del doppio in un’America che non distingue più la realtà dalla finzione. L’atmosfera pop del primo movimento si colora di toni più cupi in Atlanta, in cui il paesaggio è abitato da sciami di mosche che simboleggiano la morte che tutto avvolge. Black mostra le paure, le colpe e le ossessioni di Rossella, sullo sfondo di un’America che avanza grazie all’industria, al petrolio e alle armi. Il quarto movimento, Match, ruota attorno agli uomini di Rossella, personalità che riflettono un mondo in mutamento: Carlo è la stupidità, Frank il denaro, Ashley la poesia e l’astrazione, Rhett la furbizia e la caparbietà. Infine, Tara è il ritorno a casa, alle radici, alla terra, a se stessa.
Uno spettacolo da vedere con i pop corn, proprio come al cinema, un mix di teorie e pratiche del teatro tutte in un unico spettacolo. Geniale e perfetto, Latella ha trovato nelle tre interpeti la giusta combinazione di talento, espressività, intelligenza, sensualità che servivano a questo tipo messinscena. Semplicemente perfetto e come sempre, il Teatro Argentina non ha paura di rischiare in importanti progetti.
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