Bellezza, eleganza, semplicità. Questi i tre ingredienti che caratterizzano la personalità di Benedetta Valanzano, l’attrice partenopea che ha presentato presso il Centro Pantesia di Napoli il suo progetto discografico: Una Terra che Tace. Un pezzo che vuole essere un inno di incitazione ad un problema di delicata attualità, quello dello stato di emergenza rifiuti della Campania, indicizzata per l’appunto come Terra dei fuochi a causa dello stato di inquinamento di gravosa allerta. Una terra che tace è un lavoro che la Valanzano, insieme a Claudio B. Lauri e Luca Toller, autori del testo, hanno progettato, valutando poi di mettersi in gioco con la presentazione del brano per il Sanremo 2014. La canzone è stata però esclusa. «Ma per me è come un grande amore ed ogni volta che la riascolto, ho sempre nuovi spunti di pensiero. La immagino in divenire, affinchè possa diventare un inno di speranza, che accompagnerà i più movimentati cortei a favore della nostra terra». Queste le parole di Benedetta Valanzano che appare vivacemente entusiasmata di aver proposto il brano.
Una Terra che Tace è un pezzo lontano da schemi retorici e didascalici, distaccato dai clichè; un programma discografico che si fonda su un elemento che giunge dritto al pubblico, la credibilità e che le da altresì l’opportunità di cimentarsi in una nuova veste, completando la sua figura di attrice lanciata da “Un posto al sole”, approdando poi, come volto conosciutissimo di numerose altre fiction.
La conferenza è stata moderata dal noto speaker radiofonico Stefano Piccirillo di radio Kiss Kiss, che sin dall’inizio della sua moderazione, ha intonato a gran voce la bravura e la poliedricità di Benedetta, che con il suo progetto discografico fa spazio ad un percorso di completamento. Presenti in sala in numerosi e di cui è apparso pregnante l’intervento di uno degli autori di Una Terra che Tace, Claudio B. Lauri, una giovanissima figura che già vanta un curriculum eccellente in qualità di regista, produttore, sceneggiatore e docente film making, il quale ha sottolineato come il pezzo, nato dalla collaborazione della compagnia teatrale “L’anima buona di Lucignolo”, una favola in musica con cui approda nel 2012, prenda spunto da una lirica di Cesare Pavese “La terra e la morte”. Il video-clip del singolo, disponibile dal 10 febbraio nei negozi di dischi e su Itunes, con la regia di Claudio D’Avascio che ha scelto come luogo di riprese gli spazi vomeresi, trasmette tra musica, immagini e voce dolcemente soave della Valanzano, l’obiettivo di gridare alla salvezza e di batterci per la rinascita della bellezza dell’ambiente di Napoli e della sua provincia fino ad oggi sommersa, affinchènon venga sconfitta dalla tossicità.
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