Flavio Gismondi ad aprile torna in scena con Spring Awakening, il musical rock più scioccantescritto da Steven Sater con musiche di Duncan Sheik, tratto dal celebre Risveglio di primavera di Frank Wedekind. Irriverente e sacrilego, affronta temi come l’omosessualità, aborto, stupro, suicidio, ma anche amore, amicizia attraverso esperienze dolci ed emozionanti.
Flavio Giulio Andrea Gismondi interpreta Moritz, un ragazzo timidissimo alla ricerca affannosa del sesso, ma lui è totalmente differente da Moritz, infatti, è un ragazzo determinato e dotato di una creatività e un talento senza pari.
A soli 25 anni ha già una solida esperienza partecipando come protagonista principale ai più importanti musical italiani, Giulietta e Romeo di Cocciante, Il mondo di Patty, Aladin, Peppa Pig, anche se per Flavio quello che conta è il lato creativo, come autore e compositore di brani. Innamorato dei cantautori italiani, amerebbe lavorare con Angela Lansbury, di cui ne ama la carriera. Ha preso parte anche a due webseries, Mind nel ruolo di Andreas e One Month di cui ha scritto il seguito, ma purtroppo non continuerà.
Parliamo del tuo personaggio Moritz Stiefel in Spring Awakening…
«Moritz, a livello di scrittura, è uno dei personaggi più deboli caratterialmente, è il più ingenuo, che non riesce ad aprirsi, timido, chiuso e, ha paura di quello che non si conosce e di confrontarsi, non un confronto fisico, ma di scoprire la verità sulle cose della vita. I personaggi di Spring Awakening hanno in comune il risveglio sessuale, e, Moritz è quello che vuole scoprire, capire come funziona, che si domanda come si fa.»
Come ti sei preparato per questo personaggio?
«Attorialmente è un personaggio molto complesso, con delle dinamiche che, magari, bisogna presentare bene, affinché Moritz riesca ad uscire fuori, non perché potrebbe essere più o meno isterico rispetto agli altri. È un personaggio che richiede una lettura più attenta. Io, addirittura, mi sono preparato leggendo il testo originale di Wedekind, ed è stato, ovviamente, illuminante, perché nel testo riadattato su Broadway, molti aspetti mancano, sono stati omessi o rivisti. Ho dovuto far fede al testo originale, perché per me era importante capire l’evoluzione di Moritz all’interno della storia. Nella preparazione ho messo un po’ del mio, di come l’avrei affrontato, se mi fossi trovato nella sua stessa situazione.»
Cosa colpisce di questo spettacolo?
«La prima cosa che rimane è il fatto di essere molto diretto, esplicito, non va per modi di dire o di sentito dire, o metafore, arriva diritto al punto, dice esattamente come stanno le cose in quel momento, senza mezzi termini, ed è questa la forza del testo.»
Dello spettacolo cosa ti piace o chi ti piace oltre al tuo personaggio?
«Un altro personaggio dal quale sono affascinato è quello di Ilse, interpretato da Tania Tuccinardi, che è quasi l’opposto di Moritz, lei addirittura fugge da una situazione familiare molto forte, e inizia a esplorare, si dà all’esperienza, cosa che Moritz non fa.»
Moritz e Ilse hanno una relazione?
«Non è una vera e propria relazione, sono due personaggi strettamente collegati, quasi si completano, si salvano, lei si salva nel ricordo di quello che avevano condiviso, e lui prova a salvarsi dal fatto che vorrebbe condividere con lei qualcosa in più, poi chiaramente i risvolti sono diversi all’interno della storia, non si salvano esattamente tutti e due.»
Quando hai penato per fare i primi provini?
«Il primo provino l’ho fatto per Giulietta e Romeo, che è stata un’esperienza difficile, avevo 17 anni. Non ho penato nulla, perché il provino andò bene, non ne avevo mai fatti prima, avevo una vita piuttosto diversa, facevo nuoto, andavo a scuola, mai ad immaginare che le cose potessero cambiare all’improvviso.
I provini per Giulietta e Romeo li fecero nell’ottobre del 2006, me lo ricordo ancora, li affrontai con innocenza, con nessuna aspettativa, non sapevo nemmeno come si facessero i provini.»
Non ti preparasti qualche brano?
«Inviai ciò che richiedevano, mi ricordo che il mio curriculum all’epoca non esisteva, lo preparai alla scuola di canto in una sala su un word, e non sapevo cosa scrivere, non avendo avuto esperienze passate. Ancora ce l’ho, era scritto addirittura con le freccettine, ad indicare che come esperienze lavorative, nulla. Ad essere sincero, Cocciante ha visto lungo quando ci ha scelto.»
Quindi, non hai un cavallo di battaglia da portare a un provino?
«A me piacciono solitamente portare i comici brillanti, non dico i matti, ma quasi, quelli al limite del paradosso, che da fare sono divertenti. Naturalmente posso passare dal comico al drammatico, come il personaggio di Moritz, che è molto comico, buffo, goffo all’inizio, ma in realtà ha una grande vena drammatica dentro, che esce fuori tutta insieme. Mi ricordo che il regista mi diceva sempre, su questo personaggio da affrontare, “facci ridere, perché più ci farai ridere più ci farai piangere”, perché giustamente il personaggio ha questo risvolto, questa caratteristica, è un po’ come Mercuzio, che fa molto ridere, riflettere, poi nell’atto della sua morte è il monologo più straziante, infatti, prendeva più applausi di noi protagonisti, perché è proprio il personaggio che esce di più.»
Con il musical, Il mondo di Patty, sei andato addirittura in Spagna, come ti sei trovato a lavorare lì, c’è più professionismo, affiatamento…
«Noi siamo andati come produzione italiana, sicuramente avevamo un grande occhio di riguardo, però noi ci siamo andati con tutto lo staff italiano, il tutto con gestione made in Italy. L’unica straniera era Laura Esquivel, argentina, che faceva Patty, molto originale, molto carina, molto preparata e ci siamo trovati tutti benissimo con lei.»
Su youtube hai una sorta di video blogger, che non hai più continuato…
«Io le ho fatte semplicemente per divertimento, non perché volevo iniziare una sorta di videolog su youtube, sono dei video nati semplicemente come risposta ad altri, uno è addirittura sulla laurea di un mio amico, girato insieme a mia sorella, e, ho riscontrato che il numero di utenti sul mio canale iniziava a salire, infatti, dopo ho messo tutti i miei live, i miei showreel, e, di recente ho messo la cover Controvento di Arisa, sulla quale qualcuno ha avuto da ridire, ma il bello di questo brano è alla fine.»
Sei anche un compositore di musiche, alcune fatte per delle webseries, com’è iniziata?
«Io l’ho sempre fatto, al pianoforte, ho sempre avuto una grande passione per l’orchestra, per l’utilizzo degli strumenti, non tanto ascoltare e basta, ma come viene usato e sfruttato uno strumento all’interno di una composizione. Da lì mi sono creato una mia cultura e bagaglio personale, provando anche a comporre qualcosa, per vedere come funziona. Sul mio canale youtube ho messo alcune musiche classiche, semplici, che sono un punto mio di arrivo, come nuovo punto di partenza, cioè finora ho fatto questo, sono arrivato a questa conclusione e, adesso, da qui, riparto per rilanciare qualche musica nuova, e mi sono iscritto al conservatorio. Mi piace molto stare sul palco, sono contentissimo, però devo essere sincero, avendo avuto esperienze autoriali, aver scritto per qualcuno, brani o canzoni, è una soddisfazione anche quella.»
Hai fatto anche Un posto al sole…
«Sono stati due anni molto illuminanti, sotto tutti gli aspetti, due anni di recitazione televisiva così forte, proprio tutti i giorni, è stata tosta. Il personaggio ora non c’è più è partito per la Sardegna…»
Hai trovato delle ostilità competitive nei vari musical che hai fatto?
«Ho avuto la fortuna di essermi trovato con delle persone che mi hanno spronato e dato tanto, non ho neanche fatto caso se c’erano delle ostilità in queste competizioni, ma nemmeno le guardo più, da un bel po’ di tempo ormai, forse all’epoca di Giulietta e Romeo, ma ora è molto più tranquillo, più semplice, sono anche più grande ora.»
Come vedi il tuo futuro? Cosa sogni? Cosa speri?
«Cosa vedo, tanta difficoltà. Tanto, ma tanto sconforto, nel senso che ogni volta che guardo oltre, mi dico sempre,chi me l’ha fatto fare, preferivo andare a fare altro. Quello che io spero è che questa mia determinazione, più che esterna, è una motivazione interna, sia realizzabile e trovi una sua dimensione. Ho scelto un lavoro che non è stabile, che ha i suoi alti e bassi, ma io decisamente guardo, soprattutto, i rapporti umani, se tu sei una persona tranquilla, se lavori bene, la gente sa chi sei, e ad essere sincero io mi sono comportato sempre molto bene.»
Spring Awakening in tour:
dal 03 al 06 APRILE 2014 – TEATRO GOLDONI – VENEZIA
dall’08 al13 APRILE – TEATRO VERDI – PADOVA
il 10 e 11 MAGGIO 2014 – TEATRO DUSE – BOLOGNA