Trasferitasi a Dubai, dove quest’anno sarà la make-up artist ufficiale del Comic Con 2014, Mary Samele divide la sua passione tra arte, pittura, scultura, make-up ed effetti speciali per il cinema e teatro.
Mary Samele nasce a Canosa di Puglia nel 1980. A 15 anni si avvicina al mondo dell’arte, partecipando a diverse mostre e concorsi e riuscendo ad ottenere sempre consensi positivi. Dal 2005 l’artista si trasferisce a Napoli, dove si laurea all’Accademia delle Belle Arti in Arti Visive e Tecniche dello Spettacolo, decidendo dopo qualche anno di seguire la sua più grande passione: il cinema. Sarà proprio questo settore ad avvicinarla al mondo del make-up e degli effetti speciali, tanto da farne il suo primo lavoro. Nel 2007, infatti, accanto all’artista e regista Marinella Senatore con il film d’arte “Manuale per Viaggiatori” la giovane artista collabora come hair stile ed assistente make-up.
Nel 2009 Mary Samele comincia a lavorare in maniera molto più costante in veste di make-up artist per diversi cortometraggi e spettacoli teatrali, sempre attenta alle nuove ricerche e specializzazioni sul trucco trasformista e cinematografico.
L’amore per il cinema ti ha spinto ad avvicinarti al mondo del make-up e degli effetti speciali. Come ricordi i tuoi esordi?
«Partecipare al film di Marinella Sentore, considerata l’erede di Giuseppe Rotunno, ha aperto in me nuovi orizzonti. Ho conosciuto una persona, oltre che artista, meravigliosa che ha saputo tirare in me ciò che non sapevo. Il mio primo set è stato sicuramente maestro di tecniche e vita ed è l’esempio che porto sempre nel cuore a distanza di quasi dieci anni.»
Cosa significa per te il make-up e cosa cerchi di esprimere? Per fare questo lavoro bisogna essere molto creativi…dove trovi la tua ispirazione? Cosa ti piace di più realizzare?
«Per me dire make-up è limitativo, perché come dico sempre, “ il mio lavoro REALIZZA MATERICAMENTE CIÒ CHE È IDEA”. Il make-up è un ramo dell’estetica che rende felici molte donne perché le trasforma, rendendole bellissime più di quanto non lo siano già, ma nel cinema serve qualcosa in più… bisogna essere si creativi, ma il segreto sta nell’umiltà dello scendere a compromessi con ciò che il regista vuole, perché è facile cadere nel “gusto personale”. Ciò che adoro di sicuro è realizzare effetti speciali, ricostruzioni per un genere fantasy e perché no anche splatter. Purtroppo, oggi, a noi artigiani del make-up, la motion capture non ci dà da vita facile.»
Nel campo dello spettacolo il trucco viene usato da secoli, ma la figura professionale del truccatore nell’ambito cinematografico ha cominciato ad evolversi con la nascita dei film di genere horror e fantasy. Qual è stato il trucco che ti ha dato più soddisfazioni a livello cinematografico?
«In uno dei miei primi lavori, da inesperta (come tutti agli inizi) e sola make-up artist, dovevo curare sia il trucco che il costume e Nunzia Schiano, attrice del cortometraggio, mi è stata davvero vicina. Ecco credo che il suo trucco è particolarmente legato ai miei ricordi, anche perché, questo corto, ha partecipato ad un sacco di concorsi soprattutto in America ed ho ricevuto davvero un sacco di complimenti, dandomi coraggio in questo lavoro. Pensa che i due registi, ora miei ottimi amici, Alessandro de Vivo e Ivano di Natale, ridendo mi dicevano: “Ma pensa un po’, tutti vogliono sapere chi è l’attrice protagonista e chi la make-up artist, e noi!?!”. Le soddisfazioni cinematografiche dipendono molto dal risultato all’interno del progetto, non dal nome del film o altro, quindi posso dire, davvero che ogni lavoro mi ha dato tantissime soddisfazioni.»
Ti piacerebbe lavorare per un film horror o fantasy?
«Certamente…Mi invitate a nozze! Mi diverto un sacco in questi generi.»
Sarai la make-up artist ufficiale del Comic Con a Dubai?
«Ho iniziato a lavorare per i comic con a Napoli per promuovere i corsi di makeup per la scuola di cinema dove tengo corsi e workshop, soprattutto per gli effetti speciali, ed è stato in quel periodo che ho conosciuto il mondo dei cosplay, a me completamente estraneo. Dopo queste prime esperienze sono stata successivamente chiamata a Malta e quest’anno a Dubai. Mi sento davvero lusingata che Il Middle East Film & Comic Con di Dubai mi abbia scelto come make-up artist ufficiale, perché è una città cosmopolita, veramente aperta a tutto e a tutti ed il confronto quotidiano è molto forte. L’anno scorso ho partecipato sempre al MEFCC, accompagnando Mr Ben Closet nel suo stand, grazie a DubaiBlog, che quest’anno sarà social media partnet del MEFCC. L’evento è stato straordinario, un fiume di gente e vedere gli effetti speciali creati dal vivo, hanno suscitato molta curiosità, tanto da inserire un workshop all’interno dell’evento. Quest’anno regaleremo un sacco di novità, ho avuto l’onore di truccare, in questi anni, il cosplay italiano di Jack Sparrow, mio caro amico, spero che si unirà anche lui al team di Dubai e che non appenda il cappello al chiodo.»
A cosa stai lavorando in questo periodo?
«Vivendo a Dubai sto facendo molta moda, ovviamente le metriche sono un po’ diverse rispetto il cinema, ma ho avuto davvero il privilegio di lavorare con dei mostri internazionali della foto moda e devo dire che è un mondo nuovo che non è male!»
Sei una persona ambiziosa?
«Ambiziosa no, forse severa nei confronti della mia abilità tecnica. Il voler migliorare tecnicamente mi porta a inseguire progetti sempre più complessi e credo che la buona qualità tecnica la migliori con chi è tecnicamente migliore di te, così facendo si ha un confronto con chi sa più cose e tu puoi imparare sempre di più.»
Quali sono i tuoi prossimi obiettivi o sogni se così vogliamo definirli?
«Oh, beh..Los Angeles. Non nego che mi sono data un tempo limite qui a Dubai.»
Cosa puoi dirci della tua collaborazione con la scuola di cinema A.S.C.I.?
«Con l’A.S.C.I. è stato un amore al primo ciak. La scuola ha aperto i suoi banchi da pochissimo, ma con il team A.S.C.I. collaboro dal 2009, quando abbiamo girato il documentario su Giordano Bruno. Ho conosciuto Francesco Afro de Falco in primis, Luca Cestari, Alessio Perisano e tutta la tribù. Il gruppo ha sempre creduto alla regola che una squadra vincente non va cambiata. Forse è questo il segreto dell’A.S.C.I.. Con molta onestà e lucidità si affrontano le occasioni, senza troppa foga,senza fare il passo più lungo della gamba. Vivendo a Dubai non ho la possibilità di avere corsi a lunga durata così ci si avvale di collaboratori che possano scegliere ed offrire ai ragazzi il meglio, nella tecnica e nei tirocini, io, per il momento, mi limito ad offrire un percorso a chi già sa.»