Presentato alla stampa, martedì 8 aprile, a Cagliari, il cartellone del ventisettesimo Festival internazionale Time in Jazz, in calendario dal 9 al 16 agosto a Berchidda, ma con appuntamenti anche in altri centri del nord Sardegna.
Tra i protagonisti Dave Holland, Mulatu Astatke, Omar Sosa, Fabrizio Bosso, la Brass Bang! Elina Duni.«E’ pur vero che, una volta in piedi, l’uomo non sa star fermo», su questa citazione di Frédéric Gros, il filosofo francese autore di “Andare a piedi –- Filosofia del camminare”, Paolo Fresu, introduce il tema che caratterizzerà la ventisettesima edizione di Time in Jazz, il festival internazionale di cui è ideatore e direttore artistico: “Piedi”.
L’appuntamento di mezza estate in Sardegna è con la ventisettesima edizione di Time in Jazz, in programma a Berchidda, ma anche in vari altri centri del nord dell’isola: Bortigiadas, Budoni, Calangianus, Chiaramonti, Ittireddu, Loiri Porto San Paolo, Mores, Ozieri, Pattada, Posada, Sant’Antonio di Gallura, Telti, Tempio Pausania e Tula.
Quindici tappe per un’intensa settimana di musica e non solo da vivere dal mattino alla notte fonda in spazi e scenari sempre differenti: dagli scorci marini alle chiesette di campagna, dalle piazze agli altri luoghi notevoli portati in dote da ciascun comune, con Berchidda a fare da “campo centrale”.
Alla ventisettesima edizione di Time in Jazz caratterizzata dal paesaggio, dalla natura e dalla cultura locale, è atteso un nutrito e variegato cast artistico di cui si individua più di un nome di primo piano nella scena jazzistica e non solo italiana ed internazionale: Fabrizio Bosso, Julian Mazzariello, Gianluca Petrella, Nico Gori, Alessandro Lanzoni, Rosario Bonaccorso, Stefano “Cocco” Cantini, Marco Tamburini, Leonardo Sapere, Ezio Bosso, Luca Aquino, Carmine Ioanna, la Banda Musicale “Bernardo De Muro”, il BargaJazz Ensemble, Monica Demuru, Mulatu Astatke, Elina Duni, Steven Bernstein, Marcus Rojas, Omar Sosa, Gustavo Ovalles, Andy Emler, Laurent Dehors, il gruppo vocale A Cumpagnia, Dave Holland, Kevin Eubanks, Eric Harland, Peppe Servillo, Javier Girotto, Natalio Mangalavite, Stefano D’Anna, la Fanfara Tirana, i Transglobal Underground, oltre allo stesso Paolo Fresu; e poi lo scrittore Erri De Luca, Alessio Bertallot con le sue selezioni musicali, Luigi Lai e i suoni delle launeddas, i passi di tango di Margarita Klurfan e Walter Cardozo, i balli tradizionali sardi e il tip-tap contaminato e multimediale di Tamango e Urban Tap; danze che si intrecciano con altre suggestioni evocate dal tema dei “Piedi”: il ritmo, la terra, il viaggio, l’impronta dell’identità.
Suggestioni e spunti di ispirazione validi anche per il consueto apparato di mostre ed eventi espositivi allestiti al Centro Laber di Berchidda sotto l’insegna del P.A.V., il Progetto Arti Visive di Time in Jazz coordinato da Giannella Demuro e Antonello Fresu, e attraverso l’altrettanto immancabile rassegna di film e documentari curata dal regista Gianfranco Cabiddu.
Ritornano, inoltre, in campo anche in questa edizione del festival le varie iniziative targate Green Jazz, il progetto di sensibilizzazione ai temi dell’ambiente che Time in Jazz porta avanti da anni.